Gas liquefatto USA: aumentano le importazioni (e le emissioni) in Ue.
Crescono le importazioni di gas naturale liquefatto statunitense in Ue e, in particolare, le emissioni di CO₂. Un traffico esploso per effetto delle pseudosanzioni europee verso la Russia e, in particolare, per la pressione esercitata dall’Amministrazione Biden verso i Paesi membri dell’Ue. Forzature che si presume saranno riproposte anche nel prossimo mandato del 47° Presidente americano Donal J. Trump dal prossimo 20 gennaio 2025.
Esportazioni che, di fatto, stanno producendo una maggiore dispersione di metano nell’atmosfera. Fenomeno amplificato dal fatto che quasi tutto il GNL statunitense è shale gas.
L’UE, nel dettaglio, importa 14 056 PJ di gas e il GNL statunitense ne costituisce il 20 %. Di conseguenza, il GNL statunitense aggiunge circa 450mila tonnellate di CO₂ equivalente alle emissioni che si produrrebbero utilizzando gas di differente provenienza.Numeri, rileva Dario Tamburrano del gruppo “La Sinistra”, che “sfuggono agli inventari di gas serra”.
“Al di là del caso statunitense, il trasporto di GNL comporta emissioni di CO₂ superiori di dieci volte rispetto al trasporto con gasdotti. L’Ue – prosegue Tamburrano – è il maggior importatore mondiale di GNL e il documento di lavoro di REPowerEU ravvisa la necessità di importare più GNL”. E si ha pure il coraggio di parlare di transizione verde in Europa…
Europa, quindi, che si conferma vittima dei doppi standard anche sul fronte degli impegni per la decarbonizzazione, senza contare la mancanza di credibilità delle procedure di conteggio nei cosiddetti “inventari di gas serra” citati precedentemente.
In risposta la “dipendente” Commisione europea, attraverso l’esponente Wopke Hoekstra, ha evidenziato che si potrà rilevare una seria rilevazione delle emissioni di metano tra qualche anno, confermando, di fatto, l’autoreferenzialità delle politiche Ue in materia di mitigazione degli effetti della produzione sull’ambiente: “Il nuovo regolamento Ue sulla riduzione delle emissioni di metano ha una dimensione internazionale e definisce requisiti di equivalenza in materia di misurazione, comunicazione e verifica applicabili a decorrere dal 2027”.
Ancora, nonostante le evidenze scientifiche, conosciute anche dalle parti dell’Esecutivo von der Leyen, Hoekstra ha dichiarato che “è risaputo che le importazioni di gas naturale liquefatto (GNL) comportano emissioni di metano e di altri gas a effetto serra”. Allora perchè aumentare le importazioni di GNL americano in Ue se non per mere questioni di “obblighi commerciali” con lo Zio Sam? Può ritenersi coerente la “transizione verde” di facciata promossa da anni dalle istituzioni dell’Unione? Decisamente no!