Garcìa Perez: “Erdogan sfrutta i migranti a proprio beneficio”.
L’europarlamento ha chiesto maggiore distensione con la Turchia sulla situazione dei migranti, ultimamente ammassati al confine con la Grecia.
Sono migliaia i profughi e i richiedenti asilo arrivati in Grecia attraverso il confine turco a una settimana dalla decisione del presidente turco Erdoğan di rompere l’accordo stretto con l’UE nel 2016 e di aprire il confine con l’Europa. L’accordo prevedeva che l’UE versasse 6 miliardi di euro alla Turchia per frenare i flussi migratori verso l’Europa attraverso il confine turco.
Martedì 10 marzo, gli eurodeputati hanno discusso della situazione al confine fra Grecia e Turchia e della risposta collettiva dell’UE in un dibattito con Ylva Johansson, Commissaria europea agli Affari interni, e Nikolina Brnjac, ministra croata in rappresentanza della presidenza del Consiglio.
“Negli ultimi giorni abbiamo visto il presidente turco comportarsi in modo molto pericoloso, sfruttando le persone vulnerabili a proprio beneficio e per fini politici,” ha detto Iratxe García Pérez, capogruppo dei Socialisti e Democratici (S&D) al Parlamento europeo.
Nel suo intervento, il tedesco Manfred Weber, capogruppo del Partito Popolare Europeo (PPE) ha chiesto di dare inizio a un dialogo con la Turchia e di “ridurre la gravità della situazione al confine fra Grecia e Turchia.”
La commissaria Johansson ha ribadito la necessità di un dialogo: “Dobbiamo continuare a dialogare. Dobbiamo ridurre la retorica e la tensione che si è creata. Ciò comporta trovare un punto di incontro con la Turchia. Le linee di comunicazione con la Turchia rimangono aperte e attive.”
“La situazione al confine esterno dell’UE con la Turchia è preoccupante. Tuttavia, non siamo più nel 2015,” ha detto la commissaria, in riferimento all’anno in cui oltre un milione di migranti e richiedenti asilo sono arrivati in Europa.
“Oggi siamo molto più preparati a gestire la situazione perché sappiamo ciò che ci aspetta,” ha detto Johansson. La commissaria ha aggiunto che l’UE ha rafforzato le proprie Agenzie, tra cui l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex) e l’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo, e che c’è una maggiore volontà di collaborazione fra gli stati membri.
Ipotesi che hanno creato una certa polarizzazione all’interno del Parlamento europeo. Alcuni eurodeputati hanno invitato l’UE a sfruttare l’attuale situazione per riportare le riforme delle regole sull’asilo al centro dell’agenda europea. Altri deputati hanno chiesto una revisione dell’accordo con la Turchia.
“L’attuale situazione alle frontiere esterne dell’UE è inaccettabile,” ha detto Brnjac, aggiungendo che “ci si aspetta che la Turchia continui a rispettare pienamente l’accordo del 2016.”
La necessità di rispettare la Convenzione di Ginevra, di offrire protezione ai rifugiati, le accuse di violenza da parte della polizia contro le persone che tentano di attraversare il confine e il rischio che i jihadisti possano entrare nel territorio dell’UE sono stati gli altri punti sollevati durante il dibattito.