Garanzia Giovani: online il nuovo avviso tirocini.
È online, sul sito dell’Aspal, il nuovo avviso per l’adesione ai tirocini formativi del programma Garanzia Giovani.
A disposizione, ricordano dall’Agenzia regionale per il lavoro, ci sono oltre 8 milioni di euro per circa 2150 progetti di tirocinio a favore dei Neet sardi, ovvero ragazzi/e tra i 18 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non sono coinvolti in alcun progetto di formazione. La finestra – ricordano dall’Aspal – rimarrà aperta fino al 22 agosto quando si potranno presentare i progetti fino al 10 ottobre (e non più fino al 13 settembre come previsto inizialmente nell’avviso).
Tutti i tirocini avranno una durata di 6 mesi con la previsione di una indennità, totalmente a carico pubblico, pari a 450 euro mensili lordi. Somma invece pari a 650 euro per i/le tirocinanti in particolare situazione di disagio.
Un programma inclusivo fino a un certo punto, data la previsione di determinati requisiti per i giovani Neet, a partire dalla residenza in Italia e il domicilio in Sardegna, l’assenza di rapporti di lavoro sia subordinati che autonomi, la non partecipazione a nessun corso di studi o di formazione, percorsi di tirocinio, né essere titolari di altre misure di politica attiva. Insomma, attenzione a respirare giovani Neet sardi/e!
Senza contare le probabili asperità collegate alla presentazione della domanda che prevede la compilazione di un form online tramite il portale nazionale o regionale del programma e il completamento della procedura nel proprio Centro per l’Impiego.
Difficoltà anche per i soggetti ospitanti che, in epoca post-pandemica, dovranno dimostrare di non aver avuto procedure di CIG straordinaria o in deroga in corso per attività equivalenti a quelle del tirocinio e non trovarsi in situazione di fallimento o insolvenza.
Ma dalle parti dell’Esecutivo regionale si crede fortemente nella bontà dell’iniziativa: “Abbiamo allungato quanto più possibile i termini per la presentazione dei progetti perché crediamo molto in questo strumento – ha affermato Alessandra Zedda assessora regionale del Lavoro -. La Regione è impegnata a sostenere tutte le misure che, come questa permettono di incrementare l’occupazione dei nostri giovani”. Una dichiarazione interessante in una regione dove il portale regionale per i giovani è fermo al 2012…
Riflettendo, infine, sulla valenza del programma e sulla ‘memoria dei pesci rossi’ vale la pena ricordare lo studio “Garanzia Giovani” realizzato dall’Ufficio Valutazione Impatto del Senato della Repubblica nel lontano 2017, realizzato per analizzare le difficoltà di accesso al mercato del lavoro per le giovani generazioni partendo dall’esperienza di Piemonte e Sardegna nei primi 18 mesi di attuazione del programma “Garanzia Giovani”.
Già 5 anni fa la stessa consigliera parlamentare dell’Ufficio Valutazione impatto del Senato della Repubblica, Gloria Abagnale, ricordava che il dossier aveva fatto luce sul tema della disoccupazione giovanile e sull’impatto in Italia della misura del programma Garanzia Giovani, precisando che “i risultati emersi sulla resa del programma in Italia mettono in evidenza un effetto limitato della misura sull’aumento dell’occupabilità di un giovane e quindi sull’effettivo avviamento al lavoro, un incremento del ricorso al tirocinio e una diminuzione dei contratti a tempo determinato di breve durata”.
Alla luce del lavoro di ricerca il programma ha confermato – va rimarcato già dal 2017 – di non aver raggiunto gli obiettivi previsti a causa di una erronea strategia, poco efficace in termini di coinvolgimento del mercato del lavoro e poco flessibile verso le ampie problematiche connesse al fenomeno della disoccupazione giovanile.
Per la grande esperta di politiche attive per il lavoro Maika Aversano, direttrice generale Aspal, invece i tirocini rappresentano “una misura di politica attiva fondamentale perché consentono ai giovani di acquisire conoscenze da spendere poi in un mercato del lavoro sempre più complesso e danno l’opportunità alle imprese di sperimentare sul campo le attitudini dei ragazzi che potrebbero nel futuro diventare parte integrante dell’azienda”.