FSE+, la Giunta approva gli indirizzi strategici. Risorse per i giovani senza dialogo con il mondo dell’associazionismo giovanile.
“L’FSE PLUS è il principale strumento dell’UE dedicato agli investimenti a favore delle persone. Il suo obiettivo è quello di aiutare gli Stati membri ad affrontare la crisi causata dalla pandemia, a mantenere alti i livelli di occupazione e garantire ai cittadini dell’Unione una protezione sociale equa, nonché a sviluppare una forza lavoro qualificata e resiliente, pronta per la transizione verde e digitale. Per un Europa più sociale.”
Lo sottolinea l’assessore del lavoro Alessandra Zedda, commentando la delibera di Giunta che approva il documento di indirizzo strategico del Programma FSE+ 2021-27 e la ripartizione indicativa delle risorse finanziarie tra le priorità individuate – occupazione 32%, inclusione sociale 25%, istruzione e formazione 25,5%, giovani e infanzia 17,5%.
“Il Programma FSE PLUS – spiega l’esponente dell’esecutivo Solinas- è articolato in assi prioritari e ciascuna priorità si focalizza su uno o più obiettivi specifici. Coerentemente con il quadro strategico europeo e nazionale e con quello del fabbisogno regionale, le priorità sulle quali intendiamo intervenire sono: l’occupazione, l’inclusione sociale, la formazione, i giovani e l’infanzia, per dare continuità agli interventi già sostenuti nel precedente ciclo di programmazione. Le grandi novità del programma per il settennio 2021-27 – aggiunge Zedda – consistono in un maggiore aiuto ai giovani, in particolare ai NEET, la promozione dell’inclusione e dell’innovazione sociale e soprattutto una semplificazione delle procedure per la programmazione e la gestione dei fondi”.
La delibera conferma la Direzione generale dell’Assessorato del Lavoro come la struttura regionale che avrà il ruolo di Autorità di Gestione del Programma, e da mandato all’Autorità di gestione del FSE PLUS di predisporre una prima proposta di programma e di avviare le interlocuzioni con i Servizi della Commissione europea e con ANPAL, proseguendo il confronto partenariale sulla proposta di programma, anche in raccordo con la Direzione generale della Difesa dell’Ambiente, in coerenza con la Strategia Regionale di Sviluppo Sostenibile.
Manca solo il confronto – in riferimento all’inclusione dei giovani sardi – con le organizzazioni qualificate per le politiche giovanili in Sardegna. Un aspetto per nulla evidenziato all’interno della strategia regionale, senza contare l’autoreferenzialità degli incontri partenariali promossi dalla Regione Sardegna nell’ambito della Strategia Regionale di Sviluppo Sostenibile. Un modus operandi che potrebbe rischiare di destinare risorse preziose per il finanziamento di azioni spot e senza alcun impatto sotto il profilo dell’inclusione sociale dei giovani nell’Isola.