Forum interculturale delle Isole d’Europa: autoreferenzialmente “aperto ai giovani”.
Il 1° Forum interculturale delle Isole d’Europa (ovviamente parliamo di quello organizzato dal Comune di Cagliari), sarà “autoreferenzialmente aperto a tutti”, specialmente ai giovani. Una considerazione di fatto volendo parafrasare l’odierno intervento a mezzo stampa del Presidente del Consiglio comunale, Edoardo Tocco, esprimere ancora un giudizio sull’appello alla partecipazione dei giovani e, contestualmente, sull’assenza della minima sinergia e coprogrammazione nell’ambito degli interventi per i giovani del territorio metropolitano.
Una “non novità”, l’assenza di inclusione e ascolto, diventata un metodo di lavoro dell’attuale Giunta comunale, che, leggendo le dichiarazioni odierne del Presidente del Consiglio Edoardo Tocco, per il quale l’evento rappresenterà “una occasione da non perdere per il futuro sviluppo del territorio”, non può non sorprendere i nostalgici della coerenza.
Difficile, infatti, credere alla capacità dell’evento, in programma nei prossimi 18 e 19 maggio, di procedere verso la promozione “di una cultura delle isole” dal momento che neanche a livello locale si è palesata la capacità di creare sinergie tra pubblico e privato. Una “coabitazione tra estranei”, ormai consolidata, che certifica l’impermeabilità dell’amministrazione locale verso le proposte dei portatori di interesse qualificati. Più facile, probabilmente, continuare a finanziare l’erogazione di servizi pubblici non in linea con le sfide del presente per usare un eufemismo e, adesso, con l’inizio della stagione elettorale, avviare “strategici” lavori pubblici: in altre parole “marciapiedi e giardini”.
Una due giorni, ha ricordato Tocco che sarà “aperta a tutti, in particolare ai giovani” del Comune. Chissà quanti ragazzi/e saranno interessati ad ascoltare i discorsi autocelebrativi di una Giunta incapace di mettere mano alla pessima (per usare un altro eufemismo) gestione delle politiche giovanili cittadine. Anzi, per dirla tutta, una maggioranza incapace su tutta la linea! Una missione, pensando allo stato delle politiche giovanili comunali del 2019, difficile da compiere. Ma, come reca un famoso detto, “al peggio non c’è mai fine”.
Poco apprezzabile, quindi, l’assenza di autocritica dalle parti di via Roma o, almeno, il pudore di escludere la parola giovani dai propri enunciati. Riavvolgere questo nastro, forse, aiuterebbe ad essere meno autoreferenziali negli ultimi mesi di mandato.