Fondo per le politiche giovanili : le risorse per l’anno 2025. Confermata la poca sostanzialità degli interventi.
Con la registrazione del Decreto del Ministero per lo sport e i giovani, dello scorso 28 gennaio 2025, “Riparto del Fondo per le politiche giovanili per l’anno 2025”, approvato recentemente dalla Corte dei conti, entra nel vivo il piano attività per i giovani che, per l’anno 2025, prevede risorse per totali 54.929.399 euro.
Come indicato dal decreto, alle attività nazionali andrà il 47% delle risorse del Fondo (circa 25.816.818,00 euro), alle Regioni e Province Autonome, invece, sarà erogato 28% del Fondo (15.380.231,00 euro). Poco meno la somma per Città metropolitane, comuni (12.084.468,00 euro, pari al 12% delle risorse) e province (1.647.882 euro). Alla Sardegna andrà la somma di 455.255,00 euro che, con molta probabilità, sarà investita nella solita azione non concertata con i beneficiari finali (ricordiamolo, i giovani) e con le organizzazioni giovanili sarde qualificate. E’ evidente, anche in questo frangente, l’inadeguatezza della “decaduta” e partners.
Sardegna, però, non sola in termini di autoreferenzialità e tokenismo. Anche quest’anno, non è una novità, le azioni finanziate in tutta Italia, come da decreto, saranno realizzate senza alcun coinvolgimento ex-ante dei giovani e delle organizzazioni giovanili qualificate. Prevedibile, quindi, l’ennesima annualità dove si daranno vita alle solite iniziative autoreferenziali e di scarso impatto.
Eppure, come indicato dal decreto, tali interventi dovrebbero muoversi secondo il principio dell’efficacia e dell’efficienza. Come si potrà avere successo, allora, finanziando le solite iniziative autocelebrative, dal facile happy endings e senza alcun impatto sostanziale? Non è dato saperlo, ma allo Stato Italiano e istituzioni periferiche, il tema deve restare immutato.
Quale sarà, dunque, l’efficacia di tali programmi per l’inclusione sociale dei giovani, con particolare riferimento ai NEET e ai giovani che vivono in condizioni di disagio. Come si favorirà con le inutili iniziative calate dall’alto l’inserimento nel tessuto sociale e lavorativo, nonché la partecipazione attiva alla vita sociale e politica dei territori dei/delle giovani?
Si riuscirà, ancora, a sostenere senza alcuna innovazione – come conferma anche questa programmazione – l’imprenditorialità dei giovani senza risorse? O si continuerà con la “solfa” del microcredito o, peggio, dei paraculi e inaccessibili contributi a fondo perduto? Decisamente una missione difficile e, guardando al decreto, è facile prevederlo dal momento in cui, nonostante le indubbie difficoltà per i giovani senza risorse, si afferma che le azioni finanziate dal Fondo Nazionale per le Politiche Giovanili “rafforzeranno l’accesso al credito dei giovani e l’inclusione finanziaria”. Lasciate ogni speranza o voi che non avete garanti e/o risorse proprie.
Prevedibili, invece, gli inutili (quanto ben remunerati) corsi di formazione e orientamento professionale che, anche quest’anno, faranno la fortuna delle solite agenzie di formazione convenzionate. Immancabile, poi, la campagna per la “Carta Giovani Nazionale”. Quanta poca innovazione in questo Paese…
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