Fondi ai gruppi regionali, Paolo Manichedda: “Mi si è incazzata Desiré”.
Sale il livello della polemica politica sull’estensione allargata per la selezione dei collaboratori dei gruppi consiliari. A salire sugli scudi Paolo Manichedda intervenuto per stigmatizzare l’azione della maggioranza sulla cosiddetta proposta di legge n. 28 che, come facilmente immaginabile, apre di fatto più di un interrogativo sulla condotta delle forze al Governo della Regione e dello stesso organo legislativo. Pl, peraltro, che ha visto l’approvazione all’unanimità (caso più unico che raro), di un emendamento particolarmente discusso e proposto dal consigliere di minoranza Gianni Chessa. Critiche, come riportato nel blog dell’ex assessore regionale Manichedda, che hanno registrato la replica dell’assessora regionale al Lavoro, in passato in prima linea contro i “poltronifici” previsti nei diversi interventi della precedente maggioranza Solinas.
Assessora, come riportato nella nota istituzionale inviata ieri agli organi di stampa, per la quale il provvedimento “applica una decisione della Conferenza Stato-regioni valida in tutta Italia e che lo smart working rientra nelle formule contrattuali previste dalla legge”.
Da qui la controreplica attraverso il proprio blog di Paolo Manichedda: “Ma Cherie Desirè si è incazzata e ha girato questo video. L’irritazione è per il mio articolo sulla leggina per i gruppi portata in tutta fretta in Aula (non è neanche passata in Commissione) e approvata all’unanimità (i neoeletti hanno imparato in fretta i meccanismi del privilegio) dal Consiglio regionale qualche giorno fa. A parte il tono della voce un po’ scomposto e i segni del potere che logora chi non sa usarlo, la reazione di ma cherie è tutta emotiva e non riesce a smentire un bel nulla”, scrive Manichedda.
Una leggina per i gruppi consiliari, come riportato anche nell’editoriale di Sardegnagol, che non aggiunge, al momento, nulla di nuovo rispetto al trend rilevato nelle scorse legislature regionali. O meglio un provvedimento di legge, come dichiarato a Sardegnagol dalla Presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde che permette ai consiglieri regionali di lavorare “a pieno regime”.
Di parere diverso anche Manichedda, nel cui blog afferma che la leggina prevede uno stanziamento a favore dei gruppi nella misura di 5.000 euro per consigliere regionale, per un costo annuo stimato di 370.000 euro, che fanno 1.850.000 euro in più per questa legislatura.
“La leggina urgentissima – scrive Manichedda – prevede che i capigruppo divengano i datori di lavoro dei dipendenti, esattamente come era quando scoppiò lo scandalo dei fondi ai gruppi. La leggina prevede l’innalzamento del contributo per le spese del personale parametrandolo a un livello di retribuzione regionale più alto del precedente? La leggina ha eliminato i piani individuali per il lavoro agile, facendo riferimento a questo istituto in modo molto più generico”.
Da qui l’affondo di Manichedda contro l’esponente dell’Esecutivo Manca: “E dunque, cosa vuoi? Cosa cerchi? Volete forse governare senza controlli, senza critiche, senza che alcuno rilevi il vostro grande privilegio di governare in nome del consenso, ma anche del non convincere per nulla sul piano della competenza e dell’efficienza? Speranza vana. Oggi i potenti siete voi e i potenti devono essere criticati, specie se pre-potenti. Pensavate di governare a chiacchiere? Per un giorno si può fare, per un altro pure, per qualche settimana si può anche apparire santi accompagnandosi col vescovo di Nuoro, ma poi la Coldiretti vi ricorda che la siccità si combatte col governo delle cose, gli ammalati vi ricordano che non si capisce nulla della sanità sarda, la Dia vi ricorda che in Sardegna scorre un fiume di droga, chi viaggia vi ricorda che si è in ostaggio dei costi e delle prevaricazioni delle compagnie aeree, le pale eoliche che sorgono come funghi vi ricordano che avete voluto una legge inefficace sapendo che era inefficace. Devo continuare? Tutto questo in meno di cento giorni. Voi non siete un governo regionale, ne siete una drammatica caricatura e vi meritate di essere criticati per il giusto e anche per il gusto”.