Fondazione con il Sud. Al via il bando per la Mobilità sostenibile. 4,5 milioni per una nuova cultura della mobilità nelle regioni meridionali.
“’Il bando della Fondazione Con il Sud per la mobilità sostenibile va nella direzione giusta per l’innovazione sociale, per migliorare la qualità della vita delle persone e lo sviluppo e il benessere nelle regioni meridionali”. Così il ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini è intervenuto all’evento di presentazione del bando per la Mobilità sostenibile, promosso dalla Fondazione Con il Sud.
“Per l’innovazione sociale un ruolo centrale è quello delle organizzazioni di terzo settore, sempre capaci di intercettare bisogni e trovare soluzioni, anche e soprattutto per le persone più fragili e in particolar modo in un momento complesso come quello che stiamo vivendo” ha proseguito il ministro. “Questo bando aiuta anche i territori più in difficolta sugli aspetti della mobilità sostenibile a prepararsi agli investimenti previsti dal Governo con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che richiedono appunto innovazione. Auspico che questi progetti siano “esemplari”, replicabili cioè in altri territori e permettano lo sviluppo di una cultura della mobilità sostenibile responsabile, connettendosi a interventi di educazione sul tema”.
L’incontro è stato introdotto da Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione Con il Sud: “Il nostro obiettivo è sostenere esperienze concrete di mobilità sostenibile. Le risorse per i progetti sono contenute, non certamente in grado di cambiare un sistema di mobilità in una grande città,
però ci sono delle esperienze possibili in piccoli centri, nelle periferie urbane e noi ci aspettiamo idee, proposte anche particolarmente innovative. Per noi è importante che questo bando riesca a fare “cultura” su questo tema, su cui purtroppo il nostro Mezzogiorno è ancora in ritardo”.
Attraverso il Bando per la mobilità sostenibile la Fondazione Con il Sud mette a disposizione 4,5 milioni di euro di risorse private per promuovere una nuova cultura della mobilità nelle regioni meridionali (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia), con scelte alternative alle attuali forme di trasporto privato, favorendo la diffusione di modelli sostenibili a basso impatto ambientale e con ricadute positive sulla qualità di vita anche a livello sociale ed economico.
Le proposte dovranno sperimentare forme di mobilità sociale e di condivisione dei veicoli in aree urbane e peri-urbane o in aree interne, garantendo lo sviluppo di servizi che rispondano alle esigenze di mobilità, integrandosi in maniera coerente ed efficace con le strategie e gli strumenti locali di pianificazione dei trasporti.
Si potranno anche prevedere soluzioni che permettano alle fasce della popolazione più fragili e vulnerabili di accedere ai servizi essenziali; sviluppare strumenti per misurare i benefici ambientali, economici e sociali per il singolo cittadino (es. risparmio economico, riduzione sedentarietà) e per la comunità di riferimento (es. riduzione dell’inquinamento atmosferico e acustico, delle emissioni di gas serra, minor consumo di energia) o tecnologie digitali per migliorare la fruizione del servizio attivato e garantire l’accesso ad un’offerta che sia capace di integrare i diversi servizi presenti sul territorio di riferimento; promuovere percorsi di educazione e sensibilizzazione sulle tematiche della mobilità sostenibile e del mobility management.
Le partnership di progetto, ricordano i promotori, dovranno essere composte da un minimo di tre organizzazioni: almeno due non profit – di cui una con ruolo di responsabile del partenariato – a cui potranno aggiungersi realtà del mondo economico, delle istituzioni, dell’università, della ricerca. Sarà valutato positivamente il coinvolgimento delle amministrazioni pubbliche.
Il bando si svilupperà in due fasi: la prima sarà finalizzata alla selezione delle proposte con maggiore potenziale impatto sul territorio, mentre la successiva, di progettazione esecutiva, avrà l’obiettivo di ridefinire eventuali criticità rilevate nella fase di valutazione.
Foto di Stefano Ferrario da Pixabay