FNOPI: “Nella manovra 2022 il Governo ‘dimentica’ gli infermieri”.

Il Governo Draghi ha dimenticato gli infermieri. Questa la conclusione alla quale è giunta la Federazione Nazionale degli Ordini degli Infermieri (FNOPI), dopo la scomparsa dalla legge di Bilancio 2022 degli emendamenti sull’assegnazione-ponte dell’indennità specifica infermieristica – mai assegnata dallo scorso anno – e sull’aumento del numero dei docenti-infermieri nelle università dove, attualmente, risulta operare in media un operatore ogni 1350 studenti.

Anche la Commissione Ue nel suo “State oh Health in the EU”, nel profilo italiano sulla Sanità 2021, ha lanciato l’allarme, sottolineando tali criticità.

“L’Italia – spiegano dalla FNOPI – impiega meno infermieri rispetto a quasi tutti i Paesi dell’Europa occidentale e il loro numero (6,2 per 1000 abitanti) è inferiore del 25% alla media UE. Vista la diminuzione del numero di infermieri laureati dal 2014, le carenze di personale in questo settore sono destinate ad aggravarsi in futuro”.

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La Commissione Europea sottolinea anche che nel nostro Paese il numero totale di medici è leggermente superiore alla media UE: 4,1 rispetto ai 3,9 per 1000 abitanti del 2019, anche se osserva un calo del numero di medici che esercitano negli ospedali pubblici e in qualità di medici di base che nel tempo potrebbe essere un problema, se non fosse che già nella stessa manovra di Bilancio 2022 la politica ha già iniziato a prendere le misure necessarie (come l’aumento del numero di specializzazioni disponibili).

Infermieri dimenticati, quindi, nonostante il Report della Commissione UE sottolinei che “nel maggio 2020 l’Italia ha introdotto il profilo dell’infermiere di famiglia e di comunità, ossia una nuova tipologia di infermiere dotato di competenze avanzate, che contribuisse a potenziare il ruolo dell’assistenza domiciliare e a sostenere l’attività delle USCA”. Il Governo, ancora, ha stanziato 480 milioni di euro per assumere circa 9600 infermieri nel corso del 2021, eppure, secondo il dato emerso nelle prime bozze della revisione dell’assistenza sul territorio (il cosiddetto “DM 71”) e nei calcoli dell’Agenzia nazionale dei servizi sanitari (Agenas) non bastano: ce ne vogliono almeno uno ogni 2-3.000 abitanti, cioè circa 20-30mila in più, ma anche dei 9.600 già previsti, sempre secondo Agenas, non se ne sono trovati oltre 3mila.

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Carenze che si sarebbero potute colmare attraverso alcuni emendamenti presentati alla legge di Bilancio. Provvedimenti, ricordano dalla FNOPI, “spariti nel nulla”, nonostante le decine di morti e gli oltre 128mila contagiati da inizio pandemia.

Una sensibilità politica che per la Federazione, rappresenta “un brutto segnale che non è passato e non passerà inosservato”.