Fine vita, CEI: “Chiunque si trovi in condizioni di estrema sofferenza va aiutato a gestire il dolore”.

Ieri, la Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana, si è riunita in sessione straordinaria per discutere sulla situazione relativa agli insegnanti di religione cattolica, al dibattito sul fine vita, alla crisi umanitaria in Afghanistan e al sisma che ha colpito Haiti.

Grave inquietudine è stata espressa per la raccolta di firme per il referendum che mira a depenalizzare l’omicidio del consenziente, aprendo di fatto all’eutanasia nel nostro Paese. “Chiunque si trovi in condizioni di estrema sofferenza va aiutato a gestire il dolore, a superare l’angoscia e la disperazione, non a eliminare la propria vita. Scegliere la morte è la sconfitta dell’umano, la vittoria di una concezione antropologica individualista e nichilista in cui non trovano più spazio né la speranza né le relazioni interpersonali. Non vi è espressione di compassione nell’aiutare a morire”.

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Guardando alla crisi umanitaria in Afghanistan, la Presidenza della CEI ha lanciato un appello all’Italia e alle Istituzioni europee a fare il possibile per promuovere corridoi sanitari e umanitari, mentre sul recente terremoto che ha devastato Haiti è stato deciso di stanziare un milione di euro dai fondi dell’otto per mille che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica, per far fronte all’emergenza haitiana.

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