Finanziaria, Agus: “Milioni di euro di mance elettorali”.
Sono passati i tempi della facile polemica contro il Governo di segno opposto. Anche con un Esecutivo “amico” la maggioranza di centrodestra continua a inanellare impugnazioni di leggi regionali.
Nel corso dell’ultima seduta, infatti, il Consiglio dei ministri “amico”, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli (Lega Nord, ricordiamolo) ha deliberato di impugnare la legge della Regione Sardegna n. 1 del 21/02/2023, “Legge di stabilità 2023” in quanto talune disposizioni, ponendosi in contrasto con la normativa statale in materia di coordinamento della finanza pubblica, violano l’articolo 117, terzo comma, della Costituzione.
Fuoco amico confermato anche nel caso della contestazione della legge della Regione Sardegna n. 2 del 21/02/2023, recante “Bilancio di previsione 2023-2025”.
A sentire l’odore del sangue, ovviamente, “l’infallibile” minoranza in Consiglio regionale: “Quasi tutte le leggi di questa legislatura hanno fatto la stessa fine – ha dichiarato Francesco Agus dei Progressisti -. Questa non poteva essere da meno, visto il tenore delle disposizioni: le decine di pagine che hanno disposto la spesa, senza alcun merito, di milioni di euro di mance elettorali ad associazioni ed enti in alcuni casi nemmeno legalmente costituiti meritavano una sanzione e rappresentano una palese violazione di norme statali. Il Governo – prosegue – ha salvato in blocco quegli stanziamenti e ha invece deciso di rimandare alla Consulta alcune norme che avrebbero portato benefici per migliaia di persone”.
A farne le spese, secondo la narrazione dell’esponente di minoranza, medici e lavoratori del comparto sanitario che rischiano di “non beneficiare dell’adeguamento della retribuzione accessoria e i dipendenti dell’amministrazione regionale che non vedranno adeguata l’indennità di amministrazione con quella percepita dai lavoratori dei Ministeri”.
Nel frattempo, ha aggiunto Agus, “l’ASD Siamo Danza, costituita da appena una settimana, manterrà un finanziamento da un milione e mezzo così come le altre decine di piccole realtà (e in alcuni casi irrealtà) con un progetto finanziato senza bando e un santo in paradiso”.
Volendo rimanere nell’ambito della clientela, bisognerebbe fare una seria disamina di tutti gli emendamenti puntuali presentati e approvati nel corso dell’ultima legislatura per vedere se sia possibile assegnare il “premio di verginità” politica… riconoscimento, con molta probabilità, che resterà orfano di appartenenza politica anche nella XVI Legislatura.