Festival dei Tacchi, da domani la XXII edizione.
Tutto pronto per la XXII edizione del Festival dei Tacchi che prende il via domani, martedì 3 agosto alle 19 nell’Aula consiliare del Comune di Jerzu con un’anteprima letteraria dedicata alla comunità che da più di vent’anni ospita la manifestazione organizzata dal Cada Die Teatro. Saranno Tonino Serra, Gianfranco Loi e Raffaele Serra, moderati da Francesca Lai, a presentare per le edizioni Condaghes Gli jerzesi nelle guerre di Mussolini 1919 – 1945, che fa seguito al precedente Gli jerzesi nella Grande Guerra, ad opera degli stessi autori. Storie di conflitti dunque, che partono dall’aggressione all’Etiopia, continuano con la partecipazione alla guerra di Spagna e si concludono nella disfatta della Seconda guerra mondiale. Un periodo nefasto di follia collettiva, che inizia nel 1915 e finisce nel 1945: una “guerra dei trent’anni”, come sostengono molti storici, che seminò sofferenze immani, ripercorso grazie alla raccolta di testimonianze degli anziani del paese. Letture e proiezioni animeranno la serata.
Dopodomani, mercoledì 4 agosto, alle 18 (Cantina Antichi Poderi) un ospite tanto atteso da adulti e bambini. Il poeta, scrittore e sceneggiatore per ragazzi Bruno Tognolini sarà protagonista dell’incontro Chisciotte Fenicottero, dove l’intellettuale cagliaritano di nascita, ma bolognese d’adozione, racconterà la nascita della sua ultima fatica letteraria nata a partire da un testo teatrale. Un’inversione rispetto a quanto accade normalmente, quando lo spettacolo nasce da un testo letterario. Ad accompagnare sul palco Tognolini ci saranno gli attori del Cada Die Teatro che animeranno con letture e improvvisazioni una presentazione letteraria un po’ sui generis. E ci sarà da divertirsi.
Alle 21.30, sempre alla Cantina Antichi Poderi di Jerzu, andrà in scena Pesticidio, produzione dei padroni di casa, scritto da Pierpaolo Piludu (anche protagonista in scena) e Andrea Serra, e diretto da Alessandro Mascia. Lo spettacolo racconta di terre ritrovate e mestieri riscoperti, ma anche di avidità economica e cinica mancanza di rispetto per le regole, l’ambiente e la natura. Bachisio è un uomo semplice, fortemente legato alla sua terra. Insieme a sua moglie e a suo figlio, come tanti altri contadini, sta lottando contro una grande impresa, “Bentulare”, che ha acquistato enormi appezzamenti di terreni in tutta la Sardegna per coltivarli in maniera intensiva. Suo figlio, Michelangelo, laureato in agraria, da anni cerca di coniugare le antiche conoscenze agricole dei suoi nonni con la ricerca scientifica e la produttività, in un contesto di grande rispetto per la natura.