Federculture: “Calo impressionante di incassi e presenze in cinema, teatri e musei”.
“I dati sul calo di incassi, di presenze, di spettatori e di visitatori sono impressionanti e dimostrano quale uragano si sia abbattuto sulle vite di ciascuno di noi e in particolare sul mondo della cultura, con chiusure prolungate nei mesi e distacco dai luoghi in cui le persone stanno necessariamente insieme”.
Così il ministro della cultura, Dario Franceschini, in occasione della presentazione diciassettesimo Rapporto Federculture.“Un indice di soddisfazione per le misure emergenziali così alto, come riportato nel rapporto Federculture – ha sottolineato il ministro – segnala l’importanza del lavoro finora compiuto per sostenere il mondo della cultura. Un impegno che ha permesso a molte istituzioni di attraversare un periodo che da sole non avrebbero mai potuto affrontare e superare. Su questo bisogna investire – ha esortato Franceschini – con molta fiducia nel futuro. L’Italia sarà molto più veloce di altri Paesi nella ripresa. Nel campo dei consumi culturali, ci aspetta un nuovo rinascimento”.
“La pandemia – ha detto ancora il ministro – è stata talmente dirompente nelle nostre vite da indurci a conoscere fenomeni nuovi: il silenzio, il tempo, la solitudine, il valore della casa. Non a caso la lettura – ha evidenziato il ministro – ha avuto una forte ripresa, destinata a consolidarsi nei prossimi anni”.
“Non bisogna nemmeno temere i nuovi mezzi di comunicazione: se le persone hanno avuto accesso alle emozioni dei film dalle piattaforme – ha sottolineato Franceschini – ciò va inteso come un ampliamento della platea di pubblico e non come sottrazione a forme di consumo culturale in presenza. Scoprire la bellezza di un film può indurre a vivere l’esperienza della sala cinematografica con maggiore convinzione”.
“Assisteremo a una riscrittura delle gerarchie di valori in cui ci sarà spazio per i consumi culturali una crescita che dovremo accompagnare. C’è ancora tempo in questa legislatura per lavorare su strumenti importanti, come il contratto unico o le detrazioni delle spese culturali, da integrare tuttavia con altre forme di sostegno al consumo culturale per chi è senza reddito. È fondamentale cogliere l’onda: ci sarà un ritorno a un consumo culturale molto importante, che va aiutato attraverso tutti gli strumenti disponibili, a cominciare dalle risorse del Recovery da utilizzare per mettere in moto il sistema”.
foto Andreas Glöckner da Pixabay