Febbre da campagna elettorale: ora tutti vogliono l’esercito.
Dopo una intera legislatura in Consiglio regionale, le forze ‘sovraniste’ al Governo della Regione, sull’onda del facile consenso e della proposta delle solite “soluzioni semplici”, sono tornate sul consueto cavallo di battaglia, auspicando l’impiego dell’esercito italiano a supporto del presidio del territorio nei Comuni di Sassari e Cagliari: città sempre più interessate da questioni di ordine pubblico.
Nulla di nuovo, provare a intercettare il consenso elettorale dei cittadini meno critici è sempre stata una iniziativa cercata da quel “genere di politica” priva di contenuti, preoccupata, probabilmente, dall’esito delle elezioni del prossimo appuntamento elettorale del 25 febbraio.
Dopo la ‘discesa’ del leader della Lega Matteo Salvini, definito recentemente come ‘venditore di tappeti’ dal deputato dem Silvio Lai, lo stesso candidato alla presidenza della Regione, Paolo Truzzu (ricordiamolo il sindaco di Cagliari), ha ‘consequenzialmente’ dichiarato che i militari “servono per i presidi fissi e per liberare le forze di polizia che così possono girare in strada“.
Un tema elettorale (forse si poteva fare meglio in 5 anni piuttosto che ‘perdere tempo’ a siglare protocolli d’intesa con le aziende della vigilanza locale), ribadito anche dal sottosegretario del Ministero dell’Interno, Nicola Molteni, che, con riferimento alla principale città del Nord Sardegna, ha dichiarato ieri di aver “toccato con mano la realtà del centro storico di Sassari, una realtà oggettivamente complicata”. Meglio tardi che mai direbbe qualcuno/a…
Inutile, però, tentare di proporsi all’elettorato (acritico) con l’obiettivo di celare il proprio imbarazzo con argomentazioni “interventiste”, specialmente dopo 5 anni di sinergie e innovazioni non pervenute in materia di ordine pubblico e decoro urbano… il più tanto lo ha fatto il centrosinistra presentandosi diviso all’appuntamento elettorale per il rinnovo del Governo della Regione Sardegna!
foto Army Capt. Abigail Hammock DOD
