Fast fashion, ECR chiede misure contro la pericolosità dei capi di abbigliamento.

Un’indagine tedesca, citata in una interrogazione del gruppo ECR al Parlamento europeo* e condotta dalla rivista dei consumatori “Oko-test”, ha recentemente rilevato la presenza di sostanze altamente tossiche (quali antimonio, dimetilformammide, piombo, cadmio, ftalati vietati, naftalene e idrocarburi policiclici aromatici) in diversi capi d’abbigliamento appartenenti alle cosiddette catene della “fast fashion”.

Analisi, se mai ce ne fosse bisogno, che gettano non pochi dubbi in merito alla qualità di tali prodotti, provenienti da produzioni al di fuori dell’Unione europea, creando un pericolo sostanziale per la salute e la sicurezza dei consumatori europei.

Da qui la richiesta di misure aggiuntive alla Commissione europea per il monitoraggio della salubrità dei capi d’abbigliamento provenienti da Paesi terzi in entrata nel mercato europeo.

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Sul tema l’esponente della Commissione europea, Margrethe Vestager, ha sostenuto che l’Ue “controlla la conformità alla legislazione dell’UE in materia di merci importate, compresi i prodotti a basso costo”, e che “esiste un rigoroso quadro normativo dell’UE inteso a prevenire la presenza di determinate sostanze pericolose negli articoli per i consumatori”.

Eppure, è un dato di fatto, in Europa circolano (eccome) prodotti altamente nocivi nonostante “tali controlli”. Ma di senso critico è difficile parlare quando si ascoltano le risposte della Commissione von der Leyen: “I prodotti tessili immessi sul mercato, compresi quelli importati, sono soggetti al regolamento concernente la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH)”.

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Telefonato, poi, il richiamo alla responsabilità degli Stati membri, ricordandoci la scarsa competenza (e responsabilità) dello stesso Esecutivo europeo: “Spetta agli Stati membri garantire l’applicare della legislazione dell’UE. Alcuni progetti del
forum per lo scambio di informazioni sull’applicazione mirano ad accrescere la conformità al regolamento REACH e al regolamento relativo alla classificazione, all’etichettatura e all’imballaggio”.


*Elena Donazzan (ECR), Carlo Fidanza (ECR), Marco Squarta (ECR), Stefano Cavedagna (ECR), Mariateresa Vivaldini (ECR), Paolo Inselvini (ECR), Chiara Gemma (ECR), Francesco Ventola (ECR), Denis Nesci (ECR), Pietro Fiocchi (ECR), Daniele Polato (ECR), Mario Mantovani (ECR), Alberico Gambino (ECR), Carlo Ciccioli (ECR), Alessandro Ciriani (ECR), Francesco Torselli (ECR), Michele Picaro (ECR).

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