Famiglie italiane. Pubblicato il rapporto sulle scelte di investimento.

E’ stato presentato oggi dalla Consob, il Rapporto 2021 sulle scelte di investimento delle famiglie italiane. Un lavoro di ricerca che conferma l’interesse delle famiglie italiane verso i mercati azionari, il trading online e le cripto-attività (come mostrato anche dalla crescita del numero di ricerche effettuate sul web di termini associati).

Tra coloro che utilizzano la rete per scelte economico-finanziarie, circa il 28% riferisce di usare servizi finanziari online più di quanto facesse prima della pandemia ed è quasi sempre disposto a continuare a farlo.

Rimane ancora marginale la partecipazione a web communities riferite a finanza e investimenti: solo il 6% degli investitori afferma di essere membro di web communities finanziarie. L’interesse a partecipare una financial community, manifestato dal 16% degli investitori, ancora, si associa negativamente al livello di conoscenze finanziarie e viene espresso più frequentemente dagli individui finanziariamente più vulnerabili.

La crisi sanitaria, ricordano le evidenze del rapporto, si è riflessa sulla capacità delle famiglie di accantonare risorse. Circa il 27% dei partecipanti all’indagine segnala una riduzione del reddito familiare; il 39% fatica a far fronte alle spese fisse e ricorrenti mentre il 28% dichiara di non essere in grado di gestire una spesa imprevista di 1.000 euro; infine il 32% riferisce di aver sperimentato una diminuzione della propria ricchezza.

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A prescindere dall’impatto sulla ricchezza accantonata, a seguito della crisi la capacità di risparmiare risulta associate soprattutto alla riduzione delle spese. Alla luce dell’attuale contesto economico, oltre il 36% degli intervistati non sa come impiegare le proprie disponibilità.

Risultano, inoltre, essere in lieve rialzo il livello di conoscenze finanziarie delle famiglie italiane: nel 2021 gli indicatori di conoscenza sono aumentati di 3 punti percentuali rispetto al 2019 ma i ‘nuovi’ investitori presentano più di frequente un livello di alfabetizzazione finanziaria e di competenze digitali inferiori rispetto a quelle degli investitori di più lunga data.

“Questo Rapporto – spiega il Presidente della Consob Paolo Savona – presenta una fotografia statica delle conoscenze finanziarie e delle scelte di investimento delle famiglie italiane, come risulta da fonti esterne, da dati tratti dall’attività di vigilanza e da un’indagine condotta dal nostro Osservatorio su un campione di 2.700 intervistati. I risultati raggiunti indicano che le conoscenze finanziarie dei risparmiatori sono poco diffuse, anche se risultano lievemente migliorate, come pure sono deboli le competenze digitali, nonostante l’incremento registrato nell’uso dei nuovi strumenti nel corso della pandemia. La conoscenza degli investimenti sostenibili è un vivo desiderio, ma si presenta per ora piuttosto bassa. La maggior parte degli investitori non ha un piano finanziario autonomo, soprattutto di lungo periodo; di conseguenza i loro risparmi sono un residuo risultante dal reddito individualmente disponibile al netto delle spese effettuate. L’attitudine a gestire personalmente i risparmi è modesta, mentre persiste la dipendenza delle loro scelte dalla fiducia nei gestori ufficiali. Vanno tenuti sotto osservazione due fenomeni contingenti, quello che gli investitori entrati nel mercato nell’ultimo biennio hanno competenze finanziarie e digitali inferiori a chi è presente da tempo; e quello che l’appartenenza a una web community resta un fenomeno marginale”.

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Da questo spaccato di sintesi emergono due fattori di rischio, per il Presidente della Consob, due elementi che lo trasferiscono sulle autorità di governo e sulle autorità di controllo finanziario: “Il primo, che la metà del campione non ha fiducia in nessun intermediario dei risparmi; il secondo, che una larga maggioranza di investitori considera la garanzia di rimborso la principale variabile che influenza le loro scelte”.

Foto di Eivind Pedersen da Pixabay