Evacuazioni mediche da Gaza. Israele ferma tutto e l’Ue può fare ben poco.

L’UE, in più occasioni, ha esortato Israele a facilitare le operazioni di evacuazione medica degli oltre 10mila palestinesi feriti e malati da Gaza. Ma, come facilmente osservabile guardando al rispetto per la vita palestinese da parte del Governo di Tel Aviv, tale emergenza è tutt’altro che risolta. Non entrano a Gaza gli aiuti umanitari, figuriamoci se possono uscire dei palestinesi vivi…

Un rapporto sul quale sono intervenuti gli eurodeputati della Sinistra, Hanna Gedin e Jonas Sjöstedt, rimarcando l’incapacità dell’Ue di rispondere fattivamente all’inerzia del Governo di Benjamin Netanhyau: “Mentre Israele è accusato di genocidio davanti alla Corte internazionale di giustizia, il mondo deve agire per proteggere la vita”.

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Nel frattempo, a complicare le operazioni di assistenza ai malati e feriti di Gaza, si è aggiunta anche la mancata partecipazione dal programma di evacuazione medica da parte di tutti gli Stati membri dell’Ue. Ricordiamolo, tutti Paesi molto “democratici”.

Sulla collaborazione per l’assistenza dei palestinesi di Gaza da parte dei Paesi Ue, Janez Lenarčič, Commissario europeo per la cooperazione internazionale e gli aiuti umanitari, ha dichiarato che la Commissione sta attualmente coordinando gli sforzi per attuare le evacuazioni mediche dei pazienti palestinesi verso l’UE attraverso il meccanismo di protezione civile dell’Unione.

“Al 19 settembre 2024, sono state effettuate quattro operazioni, evacuando un totale di 37 pazienti pediatrici e 79 parenti dall’Egitto verso l’UE. Queste operazioni hanno coinvolto cinque Stati membri (Belgio, Germania, Italia, Spagna e Slovacchia), che hanno offerto capacità di trasporto e posti letto ospedalieri per questi pazienti. Negli ultimi mesi, gli Stati membri hanno inoltre organizzato bilateralmente ulteriori evacuazioni mediche di pazienti palestinesi”.

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37 persone su oltre 10mila malati o feriti dovrebbe suggerire, anche al lettore meno attento, la portata della crisi umanitaria a Gaza. Criticità nell’assistenza acuite anche dalla mancanza di una responsabilità condivisa tra gli Stati membri, dato che la stessa decisione di condurre tali evacuazioni mediche bilateralmente o nell’ambito del quadro UCPM è volontaria e ricade sulla discrezione sovrana di ogni Stato membro.

La Commissione europea, infine, può limitarsi a supportare le operazioni di evacuazione medica condotte nell’ambito dell’UCPM, offrendo esclusivamente supporto agli Stati membri in termini di coordinamento, logistica e cofinanziamento.

Si potrebbe fare pressione sul cosiddetto accordo di collaborazione Ue-Israele per agevolare l’evacuazione dei malati e feriti palestinesi ma, su questo, nessuno/a continua ad avanzare proposte concrete. Gli abitanti della Striscia di Gaza, probabilmente, devono continuare a seguire l’unico destino a loro riservato.

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