Europol: 132 membri della ‘Ndrangheta arrestati in Belgio, Italia e Germania.
Al termine delle indagini in 10 Paesi, l’Europol ha eseguito l’arresto di 132 membri affiliati alla ‘Ndrangheta. Nelle prime ore del mattino, gli oltre 2770 agenti messi in campo dalle autorità di polizia di Belgio, Germania, Italia, Francia, Portogallo, Slovenia, Spagna, Romania, Brasile e Panama hanno fatto irruzione in diverse località e sequestrato diverse società riferibili al sodalizio criminale.
La rete criminale, come emerso nel corso delle indagini, risulta essere guidata da diverse potenti famiglie della ‘Ndrangheta con sede principalmente nella città di San Luca, in provincia di Reggio Calabria. Tra i reati contestati il traffico di stupefacenti, traffico di armi da fuoco, detenzione illegale di armi da fuoco, riciclaggio di denaro, intestazione fraudolenta di beni, frode fiscale ed evasione fiscale, nonché favoreggiamento di latitanti.
Traffici condotti lungo la rotta Sud America-Europa e Australia dove sono stati scoperti numerosi partner criminali come l’organizzazione colombiana del Clan del Golfo e un gruppo criminale di lingua albanese che operava in Ecuador e in diversi Paesi europei.
Inoltre, i clan della ‘Ndrangheta erano coinvolti nel traffico internazionale di armi da fuoco dal Pakistan al Sud America, fornendo armi al noto gruppo criminale PCC (Primeiro Comando da Capital) in cambio di carichi di cocaina. Gli investigatori hanno tracciato il flusso di denaro in un esteso sistema di riciclaggio globale, con massicci investimenti in Belgio, Germania, Italia, Portogallo, Argentina, Uruguay e Brasile.
Il gruppo criminale, ricordano dall’Europol, investiva i suoi profitti in immobili, ristoranti, hotel, società di autolavaggio, supermercati e altre attività commerciali. Per pagare la cocaina o trasferire beni illeciti, i criminali si affidavano spesso a facilitatori che utilizzavano il sistema hawala.