Europa sociale: condizioni di lavoro più trasparenti per i lavoratori.

Sono scaduti i tempi per il recepimento della direttiva sulle condizioni di lavoro trasparenti della Commissione UE da parte degli Stati membri. Direttiva che prevede un ampliamento e un aggiornamento dei diritti e della protezione per i 182 milioni di lavoratori dell’UE.

Grazie alle nuove norme i lavoratori avranno diritto a condizioni di lavoro più trasparenti, ad esempio per quanto riguarda gli incarichi e l’orario di lavoro. Avranno inoltre il diritto di ricevere informazioni tempestive e più complete riguardo agli aspetti essenziali del loro lavoro, quali il luogo di lavoro e la retribuzione.

Per Nicolas Schmit, Commissario per il Lavoro e i diritti sociali “la direttiva rappresenta una risposta diretta alla realtà in rapido mutamento dei nostri mercati del lavoro. Le persone hanno diritto a informazioni più complete sulle condizioni di lavoro e a una maggiore prevedibilità nella loro vita quotidiana. Le nuove norme contribuiranno a garantire posti di lavoro di qualità e a dare stabilità ai lavoratori”.

LEGGI ANCHE:  Diminuiscono i fuori sede all'Università di Cagliari: -3,16%.

I lavoratori dell’UE avranno diritto a ricevere informazioni più complete sugli aspetti essenziali del loro lavoro, che devono essere comunicate tempestivamente e condivise per iscritto; a una limitazione della durata dei periodi di prova all’inizio del rapporto di lavoro, che non potrà superare 6 mesi; alla possibilità di accettare un impiego in parallelo con un altro datore di lavoro; alla comunicazione, con un preavviso ragionevole, del momento in cui dovrà essere svolto il lavoro, in particolare nel caso di lavoratori con contratti a chiamata; a una formazione obbligatoria gratuita relativa al posto di lavoro nei casi in cui il datore di lavoro sia tenuto a fornirla.

Secondo le stime altri 2-3 milioni di lavoratori in condizioni di lavoro precarie e non standard, tra cui i lavoratori a tempo parziale, temporaneo e a chiamata, godranno ora del diritto all’informazione sulle proprie condizioni di lavoro e di una nuova protezione, come il diritto a una maggiore prevedibilità dell’orario di lavoro.

LEGGI ANCHE:  Programma ALMA: 270 milioni di euro già impegnati dai Paesi membri per i giovani Neet.

Anche i datori di lavoro beneficeranno della direttiva: quest’ultima garantisce che la protezione dei lavoratori rimanga in linea con gli ultimi sviluppi dei mercati del lavoro, riducendo gli ostacoli amministrativi per i datori di lavoro – ad esempio consentendo di fornire informazioni per via elettronica – e creando condizioni di parità tra i datori di lavoro nell’UE, per permettere una concorrenza leale basata sullo stesso livello minimo di diritti del lavoro.

La nuova direttiva (UE/2019/1152) sostituisce, così, la direttiva sulle dichiarazioni scritte (91/533/CEE) in vigore dal 1991, che riconosceva ai lavoratori all’inizio di un nuovo impiego il diritto di ricevere per iscritto informazioni in merito agli aspetti essenziali del rapporto di lavoro.

LEGGI ANCHE:  SURE, la Commissione eroga altri 14,1 miliardi di euro a 12 Stati membri. 751 milioni all'Italia nell'ultima tranche.

foto Antoine Rassart / European Union, 2021 Copyright