Europa: sì alla criminalizzzazione della violazione delle sanzioni Ue…ma dal 2025!

Dal 19 maggio entreranno in vigore le nuove norme sulla violazione delle misure restrittive imposte dell’Ue . Regole, dopo i tanti punti grigi rilevati specialmente sul fronte dell’approvvigionamento delle risorse fossili russe, che garantiranno una più concreta sanzione in tutti gli Stati membri.

Nell’elenco dei reati connessi alla violazione ed elusione delle sanzioni comunitarie, per esempio, ci saranno il mancato congelamento dei beni, la violazione dei divieti di viaggio, la fornitura di servizi economici e finanziari vietati o limitati, il trasferimento di fondi congelati a terzi.

Le nuove norme stabiliscono inoltre norme fondamentali comuni per le sanzioni sia per le persone fisiche che per quelle giuridiche in tutti gli Stati membri, colmando le lacune giuridiche esistenti e aumentando in primo luogo l’effetto deterrente della violazione delle sanzioni dell’UE.

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“Con Putin che continua la sua aggressione contro l’Ucraina è fondamentale che le sanzioni dell’UE siano pienamente attuate e la violazione di tali misure sia punita – ha dichiarato Věra Jourová, Vicepresidente per i Valori e la Trasparenza -. Inoltre, le nuove norme renderanno più semplice per gli Stati membri confiscare alcuni dei beni congelati di persone e aziende che sostengono la guerra. Gli Stati membri dovrebbero ora recepire rapidamente le nuove norme e farle funzionare nella pratica”.

Nel maggio 2022 la Commissione ha proposto di aggiungere la violazione delle misure restrittive dell’UE all’elenco dei crimini dell’UE. Allo stesso tempo, la Commissione ha proposto nuove norme rafforzate sul recupero e sulla confisca dei beni, che contribuiranno anche all’attuazione delle misure restrittive dell’UE. Rafforzando le capacità delle forze dell’ordine di identificare e confiscare le proprietà illegali, la Direttiva limiterà la capacità dei criminali di portare avanti ed espandere le loro attività criminali verso autorità corrotte e di infiltrarsi nell’economia europea.  

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Ma, con molta probabilità, tali norme non sortiranno alcun effetto, dato che gli Stati membri avranno tempo fino al 20 maggio 2025 per recepire la direttiva nel proprio ordinamento nazionale. 3 anni dove i Paesi Ue potranno continuare a non perseguire le violazioni delle sanzioni europee come rilevato fino ad oggi in diversi Stati Ue.