Eurobarometro: fiducia per i PNRR nazionali, ma quanti cittadini li conoscono davvero?

Nell’ultimo sondaggio pubblicato dal Parlamento europeo, effettuato in vista del dibattito sullo Stato dell’Unione europea del prossimo 15 settembre, quattro intervistati su cinque (81%), affermano che l’UE dovrebbe fornire fondi solo agli Stati membri che rispettano lo stato di diritto e i valori democratici, come evidenziato oggi dal commento dello stesso Presidente David Sassoli: “Il Parlamento europeo è stato chiaro sul fatto che i fondi per la ripresa dell’UE non dovrebbero andare a governi che non rispettano i valori democratici fondamentali o non difendono lo Stato di diritto. Questo sondaggio conferma che la stragrande maggioranza dei cittadini dell’UE è d’accordo. Se indebolisci costantemente i valori dell’UE, non dovresti aspettarti fondi dell’UE”.

Grande consenso, da parte dei cittadini europei, anche verso l’adozione dello strumento del Green Pass e dei vaccini Covid-19. L’Eurobarometro evidenzia un chiaro sostegno dell’opinione pubblica europea alle politiche di vaccinazione messe in atto dagli Stati membri, anche grazie al ruolo chiave della UE (valutato positivamente dal 64% degli europei e dal 69% degli italiani). Per quel che riguarda la sicurezza dei vaccini, il 72% degli europei considera (dichiarandosi completamente d’accordo e tendenzialmente d’accordo) che i benefici superino i potenziali rischi, una cifra che arriva al 77% in Italia, mentre la stessa vaccinazione è considerata un “dovere civico” dal 67% degli europei e dal 76% degli italiani.

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Percentuali molto simili a quelle riscontrate per il Green Pass, indicato come il sistema più sicuro per viaggiare, rispettivamente dal 65% degli europei e dal 75% degli italiani.

Secondo il sondaggio, ancora, il 53% dei cittadini concorda pienamente sulla necessità di un controllo efficace su come vengano spesi i fondi del Next Generation EU, con un ulteriore 32% tendenzialmente d’accordo. Solo l’8% degli intervistati nella UE non condivide questa opinione. In Italia, le percentuali di chi chiede un controllo efficace sono dell 59% (pienamente d’accordo) e del 27% (tendenzialmente d’accordo), mentre quella di chi è contrario è del 6%. Questa è una posizione condivisa dal Parlamento europeo, che attualmente sta valutando i piani nazionali di ripresa con la Commissione per garantire che questi fondi siano utilizzati in linea con gli obiettivi di una società europea più verde, più digitale e resiliente.

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Inoltre, l’opinione pubblica sostiene chiaramente la posizione assunta di recente dal Parlamento europeo nel dibattito sulla necessità di condizionalità, controllo e trasparenza nella gestione dei fondi per la ripresa.

Fiducia anche verso il Recovery Plan. I cittadini UE valutano positivamente le premesse del piano da 800 miliardi di euro: tre europei su cinque (60%) e due italiani su 3 (67%) ritengono che i progetti sviluppati nell’ambito di Next Generation EU aiuteranno il loro Paese a superare il danno economico e sociale causato dalla pandemia di coronavirus. Il 59% degli europei ed il 69% degli italiani afferma, inoltre, che il programma aiuterà il proprio Paese a prepararsi meglio alle sfide future. In quest’ottica, il sondaggio mostra anche che il 53% dei cittadini europei e di quelli italiani ha un’immagine molto o abbastanza positiva dell’UE, con, invece, rispettivamente il 19% ed il 21% che ne ha una abbastanza o molto negativa.

I risultati del sondaggio suggeriscono, però, se i cittadini intervistati siano o meno a conoscenza del contenuto dei piani nazionali. Difficile credere che un under35 italiano possa esprimere un qualsiasi giudizio positivo sulla missione giovani inserita nel PNRR Italiano.

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Alla domanda su quali dovrebbero essere le priorità politiche del Parlamento europeo, gli intervistati a livello UE hanno riportato al primo posto (scelta multipla) le azioni contro il cambiamento climatico, sostenute dal 43% dei cittadini. Ulteriori priorità (che corrispondono alle priorità del Parlamento per la ripresa post-pandemia) sono le misure per combattere la povertà e l’esclusione sociale (32%), il sostegno all’economia e la creazione di nuovi posti di lavoro, nonché la lotta al terrorismo (entrambe al 31%). La salute pubblica, la migrazione e l’asilo sono in quarta posizione al 27% ciascuno.

Anche per gli italiani la lotta contro il cambiamento climatico dovrebbe figurare in testa alla lista delle priorità dell’agenda politica del Parlamento europeo, con l’appoggio del 48% degli intervistati, seguita dalle misure a supporto dell’economia e per la creazione di posti di lavoro, 41%, quelle per combattere povertà ed esclusione sociale, 33%, e quindi migrazione e asilo, al 30%, e salute pubblica, 29%.