Esodo giuliano-dalmata. “La bambina con la valigia” incontra i giovani del cagliaritano.
Una sala gremita di giovani ha accolto ieri, nella Cittadella Universitaria di Monserrato, Egea Haffner, importante figura dell’esodo giuliano-dalmata, resa celebre dall’iconica foto della “Bambina con la valigia”.
Un incontro per sensibilizzare i più giovani su una delle più opache pagine della storia contemporanea, l’esodo giuliano-dalmata, ovvero la tragica diaspora che ha interessato i connazionali italiani residenti nell’Istria, Dalmazia e Quarnaro, a partire dal Secondo dopoguerra. Fenomeno raccontato autobiograficamente dalla stessa Haffner nel volume “La Bambina con la valigia” (scritto insieme a Gigliola Alvisi, ed. Piemme) e dedicato alla memoria di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo di istriani, fiumani e dalmati e che tiene accesa la luce sulle tante storie di chi è stato esule e di chi ancora oggi è costretto a lasciare la propria terra a causa di guerre e ingiustizie politiche o sociali.
Una testimonianza emozionante, per usare un eufemismo che, tra note biografiche e considerazioni nel merito dei fatti legati ai massacri delle foibe e dell’esodo, ha particolarmente colpito gli oltre 150 giovani studenti dell’istituto Comprensivo Selargius 1, come emerso anche dal tenore delle domande sottoposte dagli studenti e studentesse al termine del dialogo della coautrice del volume “La bambina con la valigia” con Margherita Sulis, esperta delle tematiche riguardanti il confine orientale italiano.
Nel corso dell’incontro, ancora, è stato proiettato il documentario sull’esodo istriano “Tre etti di chiodi” realizzato dal videomaker Roberto Dessì per ABICI. “Un lavoro di indagine pensato per i ragazzi – ha dichiarato Gabriele Frongia produttore del documentario – e realizzato affinchè i più giovani possano avere coscienza di quei drammatici eventi vissuti da migliaia di persone, lontano dalle strumentalizzazioni e negazionismi”.
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