Erasmus+, il report (critico) della CULT sull’implementazione del programma.
Nell’ultimo rapporto elaborato dalla Commissione CULT del Parlamento europeo, sempre molto puntuale e critica verso l’Erasmus+, ovvero uno dei programmi più inaccessibili dell’Ue a sostegno dei giovani, i commissari ne hanno esaminato il livello di successo specialmente sul fronte dell’inclusione dei giovani più fragili.
Seppur la relazione abbia accertato che l’Erasmus+ 2014-2020 ha affrontato l’inclusione e la diversità in modo più completo e mirato rispetto ai programmi precedenti, sono stati individuati alcuni ostacoli in materia di accessibilità per i giovani più vulnerabili (neet, disabili in particolare) e criticità nei sistemi informatici e notevoli ritardi nell’erogazione delle sovvenzioni, specialmente per quanto riguarda i saldi finali.
La relazione ha anche sottolineato la difficoltà di valutare e stimare l’efficacia delle misure di inclusione data la mancanza di dati e ricerche puntuali, invitando così la Commissione a sviluppare nuove ricerche e creare sinergia con altri programmi europei.
Il Parlamento europeo, ricorda il report della CULT, ha inoltre incoraggiato gli Stati membri e le agenzie nazionali a facilitare maggioramente i seminari educativi per il personale Erasmus+, adottare metodi inclusivi ed esplorare nuovi modi per raggiungere i potenziali beneficiari del programma.
“Ogni giovane in formazione deve essere informato sulle possibilità offerte dal programma Erasmus+ e poter partecipare a un progetto di scambio o mobilità senza incontrare ostacoli. Dobbiamo rendere l’Erasmus+ un programma per tutti”, ha dichiarato nell’occasione la relatrice Laurence Farreng di Renew Europe.
La relazione della Cult ha sottolineato inoltre che all’interno del Programma le organizzazioni di piccole dimensioni e i cosiddetti comitati informali possono essere scoraggiati a partecivparvi, chiedendo di adottare provvedimenti urgenti. Un aspetto, quest’ultimo, sollevato da numerose organizzazioni giovanili critiche verso le pessime relazioni (molte delle quali elaborate sulla base di criteri non inclusi dalla guida Erasmus+) realizzate dalle diverse agenzie nazionali responsabile della gestione del programma nei diversi Paesi Ue.
Necessario, inoltre, migliorare il coordinamento tra la Commissione e le agenzie nazionali.
Problemi riscontrabili anche per quanto concerne l’implementazione del programma del Corpo Europeo di Solidarietà. Serve, anche qui, una azione mirata a migliorare il funzionamento dei sistemi digitali, la piattaforma dei progetti Erasmus+/Esc, rafforzare la visibilità e aumentare il budget del programma per raggiungere un maggior numero di partecipanti, poiché il budget per il periodo 21-27 non è sufficiente a coprire la crescente domanda in Ue.
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