Erasmus+, Haider: “Laboratori drag promuovono gioventù?”.
E’ coerente il finanziamento di laboratori di travestitismo con la promozione dell’istruzione, formazione, sport e mobilità internazionale dei giovani? A chiederselo, recentemente, è stato l’eurodeputato del gruppo Identità e Democrazia, Roman Haider.
“L’Erasmus+ – si legge nell’interrogazione parlamentare dell’esponente di ID – è il programma dell’UE a sostegno dell’istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport in Europa. Attraverso il programma sono stati finanziati progetti collegati ai laboratori drag per circa 221.550 euro”.
Da qui la richiesta alla Commissione europea di riferire circa l’opportunità dei finanziamenti per la cultura drag attraverso il programma Erasmus+, sulla quale è intervenuta la Commissaria Mariya Gabriel che, citando il programma, ne ha evidenziato le finalità, a partire dalla “promozione delle pari opportunità, inclusione, diversità ed equità in tutte le sue azioni”.
“I progetti sostenuti dall’Erasmus+ – prosegue – devono essere inclusivi e raggiungere una gamma diversificata di partecipanti, compresi i giovani con minori opportunità, per esempio quelli che affrontano barriere o discriminazioni legate al genere o all’orientamento sessuale. I progetti elencati nell’interrogazione riguardano tematiche LGBTQ (lesbiche, gay, bisessuali, transgender e queer) che guardano a creare spazi più sicuri per i giovani e dotarli di competenze che permettano loro di essere più sicuri nella loro vita personale e professionale. I progetti, inoltre, promuovono l’uguaglianza, la tolleranza e l’apertura, incoraggiando la partecipazione dei giovani LGBTQ alla società e affrontando problemi come l’ansia o la depressione”.
Nel suo intervento l’esponente della Commissione von der Leyen ha poi evidenziato l’utilità dell’educazione non formale nel settore della gioventù: “I progetti giovanili utilizzano spesso metodi di apprendimento non formali e informali, che sono strumenti consolidati per l’interazione e lo scambio reciproco. Questi metodi rappresentano un modo creativo per
esplorare l’identità e i sentimenti dei partecipanti, nonché un’opportunità di sensibilizzazione e contrasto dei pregiudizi e della discriminazione nella società”.
foto European Parliament 2021, foto Philippe Buissin