Erasmus addio. Il Regno Unito è sempre più solo in Europa.
Il Regno Unito dice addio al programma universitario Erasmus. Con 344 voti contrari e 254 a favore il Parlamento britannico ha respinto la ‘Nuova Clausola 10’, presentata dal partito dei liberal democratici, finalizzata a obbligare il governo di Boris Johnson ad aprire negoziati per continuare a mantenere la partecipazione al programma, nonostante la Brexit. Una decisione che costituisce un’ulteriore strappo dello stato britannico verso l’Unione Europea.
Le reazioni da parte del mondo politico non si sono fatte attendere. Tra i primi a farsi sentire sui social l’ex Primo ministro Matteo Renzi: “Dicendo addio all’Erasmus il Regno Unito scrive una pagina triste non solo per gli studenti europei. A maggior ragione adesso l’Unione Europea ha il dovere di investire sull’educazione, sulla conoscenza e sulle nuove generazioni”.
Una fine annunciata per il presidente della Commissione per le politiche UE della Camera, il grillino Sergio Battelli: “Ebbene sì la Camera dei Comuni del Regno Unito ha ufficialmente detto addio al programma, quella piattaforma che include anche il programma europeo di scambio degli studenti tanto amato da generazioni di studenti Ue. La Brexit ormai è nei fatti e non sta a me dire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Ho sempre detto che la volontà popolare andava rispettatata. Ciò non toglie che oggi è davvero un giorno molto triste perché, se il progetto europeo in questi anni è cresciuto, se l’Unione, soprattutto tra le giovani generazioni, si è fatta concreta, lo si deve anche a iniziative come l’Erasmus. Ogni perdita impone una riflessione e una ristrutturazione, credo quindi che l’Ue debba necessariamente ripensare il percorso educativo per le nuove generazioni. Solo lo scambio e l’integrazione faranno il cittadino europeo di domani, non certo le chiusure e gli arroccamenti”.
Dal lato ‘meno’ europeo del Canale della Manica, il Ministro dell’Università, scienza, ricerca e innovazione britannico, Chris Skidmore, ha provato a minimizzare le dimensioni dell’addio, twittando un messaggio che sembrerebbe far sperare in un proseguimento della cooperazione tra il Regno Unito e l’Unione Europea anche nel prossimo ciclo 2012-2027 del futuro programma: “La partecipazione al programma continuerà. Siamo aperti alla partecipazione al nuovo programma Erasmus, un argomento che sarà parte integrante dei futuri negoziati con l’UE”.
Una decisione che sembrerebbe aver spiazzato pure le numerose università italiane. Alla luce delle conseguenze sul piano della cooperazione tra università d’Europa e della mobilità studentesca, desta particolare stupore, infatti, la penuria di commenti e interventi da parte del mondo universitario italiano.
Un’assenza resa ancora più ‘rumorosa’ alla luce dei dati degli ultimi due anni, durante i quali (soltanto per quanto riguarda i rapporti tra Italia e Regno Unito) ben 3172 italiani hanno partecipato al programma universitario nel Regno Unito, mentre 1174 sono stati gli studenti britannici ospitati dalle università italiane.
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