Enti locali. Maggioranza nuova ma non cambia nulla nell’Isola. In via Roma si respira aria di paradosso.
Una regione dove la politica continua a puntare, ad ogni cambio di maggioranza, sulle pseudo riforme degli enti locali. Questa, in estrema sintesi, la conferma dell’assenza del tanto auspicato cambio di passo nell’Isola, dove oggi la maggioranza in Consiglio regionale (ricordiamola, quella che alla minoranza attaccava Christian Solinas & Co.) ha approvato un provvedimento che nella sostanza ha solo l’effetto di sostituire i commissari attuali con altrettanti commissari e con tre amministratori straordinari.
Una linea di continuità, che toglie ogni dubbio circa la politica del “rubamazzetto” in materia di riforme, sempre puntuale ad ogni cambio di Legislatura. Lo stesso consigliere di minoranza Antonello Peru, oggi, ha ricordato che “nel 2021 trovammo più di una resistenza dai banchi del centro sinistra” sul progetto di istituzione della Città Metropolitana di Sassari” che, in breve “crea e affida qualche poltrona a qualche amico dell’attuale maggioranza” o verso chi ha portato “acqua al mulino” dell’attuale coalizione al Governo della Regione alle ultime elezioni di Febbraio 2024.
D’altronde di cosa stupirsi guardando anche al processo di selezione dei “consulenti” delle figure apicali della Regione Sardegna…
“Lo scopo di questa legge – ha dichiarato sul tema Paolo Truzzu di FdI – sembra essere quello di portare il numero dei commissari da sei a dodici e non mi sembra che sia questo il modo di garantire i diritti delle comunità. Il testo di legge, così come scaturito dalla discussione in commissione, è preoccupante perché i nuovi amministratori non avranno personale né finanze. C’è il rischio di generare molti contenziosi e mi sorprende la differenza tra amministratori straordinari e commissari, che probabilmente dipende da altre logiche”.
Più piccato il commento del collega Fausto Piga sul provvedimento approvato dalla maggioranza: “Che bisogno c’è di prevedere nuovi amministratori accanto ai commissari: io lo so. Perché siete ingordi, incoerenti e sfacciati. E sul tema del poltronificio Todde, che vi piaccia o no questo è, non provate un minimo di vergogna”.
Nomine che saranno decise direttamente da viale Trento, come ricordato da Alessandro Sorgia del Gruppo Misto: “La competenza di queste nomine sarà della Giunta e non del Consiglio. Non è chiaro a cosa servano sei amministratori straordinari oltre ai commissari, quali sono le risorse finanziarie per affrontare il loro costo e cosa dovranno concretamente fare. Questo è un vero poltronificio”.
Meno coerente, rispetto a quanto registrato in occasione della proposta per la selezione del personale dei gruppi del Consiglio regionale, l’intervento sulla legge di Gianni Chessa, per il quale “il sistema che governa oggi le province è dannoso e pericoloso con un aumento dei costi ingiustificati. I commissari che le gestiscono sono vostri noi però non gridiamo allo scandalo come faceva nella passata legislatura Desirè Manca. Cambiare i commissari in corso d’opera è pericoloso. Evidentemente il vostro appetito continua a crescere. Non vi bastano nemmeno i posti che abbiamo creato negli assessorati. I nuovi costi chi li copre? Le risorse vanno gestite al meglio e destinate ad altre cose più importanti e non ai poltronifici. Non perdete occasione di aumentare i posti”.
Insomma, dalle parti di via Roma (e non solo) si respira soltanto aria di paradosso.