Energia e indipendenza dalla Russia: preoccupazione per la strategia dell’UE.
Cresce l’apprensione verso la strategia dell’Unione Europea per porre fine alle importazioni di energia dalla Russia. L’eurodeputato Adam Bielan (ECR) ha presentato un’interrogazione alla Commissione Europea, chiedendo chiarimenti sulla presunta rimozione di tale strategia dal programma di lavoro dell’esecutivo comunitario.
Inizialmente, la Commissione aveva annunciato la presentazione del piano per il 26 febbraio 2025, poi rinviata a marzo. Tuttavia, secondo Bielan, il progetto sembra essere stato del tutto accantonato, alimentando dubbi sulla reale volontà dell’UE di proseguire sulla strada dell’indipendenza energetica da Mosca, visti anche i tempi di “distensione” tra USA e Russia e la fine della “narrazione russofobica” che tanto ha avuto successo negli ultimi anni grazie alle “diversamente democratiche” campagne di comunicazione del trilogo europeo.
A rendere la questione ancora più urgente sono recenti indiscrezioni di stampa che ipotizzano una possibile riapertura del dibattito su Nord Stream 2, il controverso gasdotto bloccato dopo l’invasione russa dell’Ucraina.
Alla luce di questi sviluppi, l’eurodeputato ha sollecitato la Commissione a rispondere su tre punti chiave, chiedendo se il piano sia stato realmente abbandonato, se la strategia è ancora in corso di elaborazione, e quali azioni concrete sta adottando la Commissione per garantire che l’UE non torni sui suoi passi rispetto all’eliminazione delle importazioni energetiche russe.
L’UE si è impegnata a ridurre la propria dipendenza energetica da Mosca attraverso politiche di diversificazione e investimenti in fonti alternative. Qualsiasi ritardo o ripensamento su questo fronte potrebbe avere gravi conseguenze per la sicurezza energetica e la credibilità dell’Unione a livello internazionale.