Endometriosi, ID: “Affrontare le cause ambientali”.

Affrontare i fattori ambientali che causano l’endometriosi. A chiederlo sono stati gli eurodeputati di Identità e Democrazia Annika Bruna, Eric Minardi, Mathilde Androuët, Elżbieta Kruk (gruppo ECR) e France Jamet.

“Una malattia invalidante – ricordano i firmatari – che colpisce quasi il 10% delle donne e che può essere causata da fattori ormonali, ambientali e genetici. Per quanto riguarda i fattori ambientali, i ricercatori hanno scoperto che una serie di inquinanti – come i policlorobifenili (PCB), i pesticidi organoclorurati e le diossine – contaminano i nostri organismi e possono portare all’endometriosi nelle donne”.

Studi che dimostrano un aumento del rischio di endometriosi al crescere dell’esposizione ai PCB: “Il rischio aumenta del 65% in caso di esposizione a diossine e del 23% in caso di esposizione a pesticidi organoclorurati. Tuttavia, questi inquinanti organici persistenti – alcuni dei quali, come i PCB – sono già vietati e si decompongono molto lentamente nell’ambiente accumulandosi in diversi ambienti, soprattutto nel suolo”.

LEGGI ANCHE:  Secondo vertice sull'istruzione e l'innovazione: coltivare i giovani talenti europei.

Sulla eliminazione delle emissioni di questi inquinanti nell’ambiente il commissario europeo all’Ambiente, Virginijus Sinkevičius, ha confermato che “la Commissione è a conoscenza delle ricerche in corso sui possibili legami tra l’esposizione ai POP e lo sviluppo dell’endometriosi” e che “al fine di ridurre o eliminare le emissioni di questi inquinanti nell’ambiente, ai sensi del Regolamento POP (2019/1021) la produzione, l’immissione sul mercato e l’uso dei PCB sono vietati, sia da soli che in miscele o articoli”.

Obbligo, inoltre, che si applica a diversi pesticidi organoclorurati, come il diclorodifeniltricloroetano, il clordano,
esaclorocicloesani (tra cui il lindano), il dieldrin e l’endosulfan.

“Per policlorodibenzo-p-diossine e PCB che si formano e vengono rilasciati non intenzionalmente da fonti antropiche, il Regolamento POP – ha aggiunto l’esponente della Commissione von der Leyen – impone agli Stati membri di redigere gli inventari delle fonti e di sviluppare e comunicare i loro piani d’azione sulle misure per identificare, caratterizzare e ridurre al minimo, con l’obiettivo di eliminare, ove possibile, il prima possibile, le emissioni totali di tali POP”.

LEGGI ANCHE:  Giornata Mondiale dell'Endometriosi. Bando da 3 milioni di euro per la ricerca.