Emozioni d’arte: il Museo Novecento di Castel S. Elmo
Il Museo Novecento di Castel S. Elmo e il Museo Archeologico Nazionale di Napoli sono disponibili sul canale YouTube del MiBACT nel video “Emozioni del Contemporaneo”. Una passeggiata virtuale nel tempo e nelle emozioni, che porta alla scoperta dei movimenti artistici e delle opere presenti nella collezione d’arte contemporanea di Castel S. Elmo.
La visita virtuale si apre con la serata futurista organizzata da Filippo Tommaso Marinetti al teatro Mercadante di Napoli, per poi soffermarsi sulle opere dalle forme vorticose e dai colori brillanti di Emilio Buccafusca e Guglielmo Roehrssen di Cammerata, prosegue con il ritorno all’ordine e alla tradizione nelle opere di Francesco Galante, Franco Girosi, Giovanni Brancaccio, Eugenio Viti, e continua con le opere di Emilio Notte, Federico Starnone, Raffaele Lippi che raffigurano sulle tele il sentimento della paura nel periodo tragico della seconda guerra mondiale.
Le opere di Renato Barisani e Domenico Spinosa costruiscono invece una realtà diversa dall’esperienza quotidiana attraverso il colore e la materia mentre la transavanguardia fonde pittura e oggetti, mescola gli stili del passato e li trasforma in un messaggio attuale: le inquietudini diventano un invito a vivere la vita pienamente imparando dalla storia e proiettandoci verso il futuro. Tra le opere selezionate nel filmato quelle di Mimmo Paladino, Ernesto Tatafiore e Nino Longobardi.
La ripresa del Museo Archeologico Nazionale di Napoli è un’anticipazione virtuale della mostra fotografica dal titolo Sing Sing. Il corpo di Pompei di Luigi Spina. Le immagini ci mostrano alcuni preziosi reperti conservati nei depositi del Mann, nelle famose celle dei sottotetti del Museo, definite negli anni Settanta “Sing Sing” come il carcere di massima sicurezza americano a nord di New York. Uno sguardo, in bianco e nero, tra lucerne, candelabri, vasellame, bronzi: testimonianze affascinanti della vita quotidiana nelle città vesuviane. Un filmato, dunque, per anticipare al pubblico l’impegno del Museo nel riorganizzare e rendere fruibili i depositi “Sing Sing”. I depositi, infatti, saranno anche oggetto di visita da parte di gruppi guidati appena sarà possibile.