Elon Musk, S&D: “Ingerenze politiche continue in Ue”.

L’ingresso di Elon Musk nell’amministrazione del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, secondo il gruppo S&D al Parlamento europeo, solleva interrogativi sulla sicurezza democratica europea, visti il potere mediatico e la potenza economica del magnate americano.

In Italia, per esempio, Musk ha criticato le decisioni della magistratura, costringendo il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a intervenire. I suoi conflitti di interessi, ancora, si estendono a settori economici strategici, come quello automobilistico (Tesla), spaziale (SpaceX), delle telecomunicazioni satellitari (Starlink) e dei social media (X) rendendolo, secondo gli eurodeputati del gruppo S&D, un attore chiave nell’ambito delle sfide geopolitiche mondiali, capace di influenzare la politica europea a fini politici ed economici.

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Da qui la richiesta alla Commissione Ue per capire se l’attuale legislazione europea sia efficace per proteggere le istituzioni democratiche dall’uso politico del social X.

Legislazione, secondo l’esponente dell’Esecutivo von der Leyen, Henna Virkkunen, sulla quale c’è poco da discutere sul caso Musk: “Ai sensi del regolamento sui servizi digitali, i motori di ricerca di dimensioni molto grandi e le piattaforme online di dimensioni molto grandi con oltre 45 milioni di utenti nell’UE, come X, sono soggetti a obblighi specifici di dovuta di diligenza in quanto, date le loro dimensioni, comportano rischi particolari in relazione alla protezione dei diritti fondamentali, alla diffusione di contenuti illegali, al dibattito civico e ai processi elettorali nonché ai danni sociali online”.

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Compiti di vigilanza che spettano secondo il DSA, proprio alla Commissione europea. E i risultati, come ricorda la cronaca, sono sotto gli occhi di tutti…

Risultati che si sommano a una ingenuità di fondo dell’esponente della Commissione Ue, dal momento che in un mercato florido e incontrollabile come quello delle piattaforme social, i big player possono tranquillamente continuare a ricevere le timide sanzioni europee, alla luce dei propri profitti giornalieri. Ma per la Commissione il DSA dovrebbe spingere, secondo chissà quale spirito altruistico, “i rispettivi fornitori ad adempiere alle loro responsabilità di individuare e attenuare i rischi connessi a tali sistemi nell’UE”.

Qui ci sono big player che fanno miliardi ogni giorno proprio grazie alle praterie inesplorate del digitale e l’Ue pensa che con un regolamento si possano limitare “le fuge in avanti” dei colossi del web. Non fa una piega. Siamo in Europa! Espressione geografica, d’altronde, dove non si è ancora compreso (cosa che hanno capito benissimo negli USA e in Cina) come si deve operare nell’ambiente digitale.

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foto Gerd Altmann da Pixabay.com