Elly la nuova Giorgia?

Alzi la mano chi nel 2018 aveva previsto che, di lì a quattro anni, Meloni sarebbe diventata presidente del consiglio e il suo partito il più importante in Italia. Complice l’innegabile maschilismo della politica italiana, acuito dal suo essere donna di destra, Meloni è stata a lungo derubricata a mero fenomeno macchiettistico. Lei, tuttavia, indifferente al trattamento sprezzante della controparte (e di alcuni alleati), ha continuato a operare seguendo un’eccellente strategia che nel settembre del 22 l’ha premiata con uno storico risultato.

Sarebbe naturale pensare che, a quel punto, in molti abbiano riconosciuto il gravissimo errore iniziale di sottovalutazione; e invece, no. Sbagliando si impara, ma non nella politica italiana. Capita così che dopo Giorgia, il medesimo atteggiamento di sufficienza venga riservato a Elly, la nuova segretaria del PD, dagli alleati non meno che dagli avversari. Certo, come Giorgia agli esordi, anche Elly ha inizialmente indulto in comportamenti e uscite che qualche ironia l’hanno giustificata. L’aria un po’ da “zecca”, una certa ossessione woke, l’ormai mitica armirocromista. Da qui a stabilire, però, che la sua fosse una segreteria a scadenza che “tanto arriva Gentiloni” ce ne passava. Ce ne passava ma non per le menti brillanti, di sinistra e destra, della politica nostrana.

LEGGI ANCHE:  Valditara ai Lincei: "Potenziare le discipline STEM".

I sondaggi che trapelano indicano un PD in chiara ascesa di voti a discapito del suo competitor di coalizione, il M5S, e in recupero su FDI. Elly Schlein, nel volgere di un’unica consultazione, rischia così di passare dalla condizione di bimbaminkia della politica a quella di autorevole leader dell’opposizione. Non tutti paiono aver colto la mutazione in corso. Chi invece pare averlo fatto è proprio Giorgia Meloni, a cui certamente non difetta l’intelligenza politica. Le ultime uscite sopra le righe, che contraddicono due anni di costruzione di un’autorevole immagine istituzionale, sembrano tradire un nervosismo di fondo cagionato dall’apparire all’orizzonte di un potenziale credibile competitor. Staremo a vedere.

LEGGI ANCHE:  Si riduce il mismatch tra domanda e offerta di lavoro: algoritmi e intelligenza artificiale avvicinano competenze e profili professionali con le esigenze delle imprese.