Elezioni Sicilia, Caterina Chinnici: “Un assessorato regionale alle Politiche giovanili”.
La candidata del centrosinistra alle prossime elezioni regionali in Sicilia, Caterina Chinnici, punta ai giovani e alla creazione di un assessorato dedicato alle politiche giovanili nell’isola. Una iniziativa disruptive – guardando alle regioni meno sviluppate d’Italia, a partire dalla Sardegna – e al passo con i tempi, come rilevato nelle realtà italiane più inclusive per la gioventù italiana, tra le quali l’Emilia Romagna, la Puglia e la Lombardia.
Linea programmatica decisamente innovativa nata con l’obiettivo di “offrire opportunità alle nuove generazioni” e scongiurare la fuga “ogni giorno di giovani preparati”, si legge nel programma della Chinnici. “La nascita del nuovo assessorato parte dalla convinzione che la Sicilia, per ragioni geografiche, economiche e sociali, debba incidere sulla creazione delle condizioni per attrarre investimenti di imprese digitali e/o ad alto impatto innovativo”.
Gli interventi, secondo le previsioni dell’esponente del centrosinistra, consentiranno non solo il sostegno allo sviluppo economico, ma al contempo “un forte volano di attrazione per le molteplici professionalità che i giovani siciliani già possiedono”.
La nuova struttura assessoriale, si legge nella bozza di programma, avrà competenza nell’organizzazione di eventi sul tema dell’impresa digitale e dell’innovazione, sosterrà la creazione di giovani startup, aggiornerà il nuovo portale “Garanzia giovani”, offrirà una mappatura dei centri co-working pubblici e privati e delle biblioteche per i lavoratori/studenti siciliani/e, concorrerà alla realizzazione di almeno un co-working in ogni provincia della Sicilia, in collaborazione con le imprese locali, e di un innovation hub.
Sul tema delle Politiche giovanili, nel lontano agosto 2019, l’attuale candidata del centrosinistra dichiarò alla nostra testata che esse “rappresentano il più importante tra i generatori di sviluppo. Mi riferisco alla dimensione economica, quella che chiama la politica e le istituzioni a saper creare condizioni adeguate affinché i giovani possano acquisire competenze, esprimere le loro energie nel mondo del lavoro, produrre reddito, costruirsi un futuro. E, come dice sempre, nessuno dei nostri giovani dovrebbe mai lasciare la propria terra d’origine per mancanza di opportunità ma soltanto, eventualmente, per scelta. Mi riferisco però anche alla dimensione delle politiche educative e socio-culturali, altrettanto fondamentali per contrastare e, quando possibile, anche prevenire quei fenomeni di disagio, di bisogno, di marginalità o di devianza che possono condurre i giovani a entrare in conflitto con la legge e a volte anche a ritrovarsi invischiati nelle reti della criminalità organizzata”.
foto Caterina Chinnici