Elezioni regionali 2024, i Progressisti presentano la proposta di legge sulle primarie.

“Il candidato presidente della Regione deve essere scelto attraverso il metodo delle primarie”. Lo hanno chiesto i consiglieri regionali del gruppo dei Progressisti in Consiglio regionale. Un incontro, ancora, per ribadire la non condivisione del metodo adottato dal Campo largo per la designazione della candidata Alessandra Todde, rimarcato con il deposito della proposta di legge per l’attuazione dell’art. 8 della Legge Statutaria n.1 del 2013 che, ricordando i progressisti, “dispone l’obbligo per ogni coalizione di indicare il proprio candidato attraverso la partecipazione democratica dei propri elettori”.

“E’ una previsione legislativa rimasta finora lettera morta perché sottovaluta dalle forze politiche e mai posta in modo così forte all’interno delle coalizioni – ha detto Massimo Zedda – la nostra è una proposta semplice, di soli 3 articoli, che chiede l’applicazione in via transitoria della norma in attesa che il Consiglio elabori una specifica disciplina”.

Con una Legislatura (inerte) e in scadenza, però, le probabilità che la stessa possa essere discussa nell’Aula sono a dir poco remote. Probabile, quindi, l’esigenza del gruppo di lanciare messaggi alle forze di centrosinistra, attraverso la richiesta della discussione della proposta con carattere di urgenza, come previsto dall’articolo 102 del regolamento del Consiglio regionale della Sardegna. “Il Consiglio è obbligato a pronunciarsi – ha affermato Zedda – se i candidati venissero scelti senza le primarie il rischio è mandare sub iudice le prossime elezioni regionali. Qualsiasi cittadino sarebbe legittimato a presentare ricorsi per la mancata applicazione della legge, anche prima delle elezioni”.

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La richiesta di inserire la proposta di legge nell’ordine del giorno della prima seduta utile del Consiglio sarà presentata alla prossima Conferenza dei Capigruppo: “Non è solo una questione di rispetto delle leggi – ha aggiunto il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus – il tema è prima di tutto politico. Nelle ultime elezioni che si sono tenute in Lombardia e nel Lazio, l’affluenza alle urne è calata del 30% rispetto a quelle del 2019 scendendo ben sotto il 50%. In Sardegna l’affluenza era già bassa (circa il 53%), il rischio è che il prossimo Consiglio regionale venga eletto da un terzo del corpo elettorale. La nostra proposta mira a garantire il principio della partecipazione democratica previsto espressamente dalla legge Statutaria”. Varrà la stessa attitudine anche per il Consiglio comunale di Cagliari? Oppure bisognerà fidarsi delle discese in campo “perchè lo chiede la ‘gente’ di Cagliari?”. Al momento non è dato saperlo. Di certo, però, tra i punti che hanno fatto saltare il banco dell’accordo tra campo largo e progressisti c’era pure la questione della condivisione delle candidature per le regionali e comunali…ricordiamolo, ‘investiture’ sulle quali la questione delle primarie, in caso di accordo, non sarebbe stata obbligata (e auspicata dalle parti).

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Sui tempi per la discussione della proposta in Aula, pur in presenza di forze politiche ormai protagoniste del solito gioco di posizionamento (specialmente in casa centrodestra), i vertici dei Progressisti, ancora, si sono mostrati forse troppo ottimisti, dichiarando che la proposta potrebbe essere licenziata in tempi rapidi dal Consiglio consentendo alle coalizioni di svolgere le primarie prima della convocazione dei comizi elettorali. “Ciò che dispone la Legge Statutaria è vincolante per le istituzioni. Non si può far finta di nulla – rimarca il presidente onorario dei Progressisti Luciano Uras – approvare il principio del ricorso alle primarie per la scelta dei candidati risolverebbe i problemi di tutti gli schieramenti politici, non solo del centrosinistra”.

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Tempi, come la pessima politica insegna, che non potranno essere confermati nella realtà dei fatti. La XVI Legislatura, come le precedenti, infatti, sarà ricordata per i tanti progetti di legge morti nel cosiddetto ‘limbo’ delle commissioni permanenti del Consiglio regionale.

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