Elezioni, Luca Zaia: “Si parla poco di giovani”… e in Sardegna anche meno!

Il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, nel corso dell’ultima conferenza sui dati Covid, ha rimarcato un aspetto ormai ampiamente noto della campagna per le politiche 2022 (e non solo sfortunatamente), ovvero la totale assenza del tema della gioventù: “Si parla poco di giovani – ha esordito Zaia -. I giovani dovrebbero essere il mantra di questa campagna. I giovani – prosegue – hanno la sfortuna di rappresentare quota parte del corpo elettorale, una quota minimale rispetto al resto degli elettori, ma noi non possiamo programmare un Paese in base a chi vota. Parlare di giovani non deve rappresentare alcun mal di pancia per il partito. Su alcuni temi – conclude – non dobbiamo avere alcun complesso di sensibilità. Non sono temi di esclusiva trattazione di altre parti politiche”.

Dario Giagoni, Andrea Piras
Dario Giagoni, Andrea Piras, Lega Sardegna

Una dichiarazione che non può che risuonare come monito verso le altre anime della Lega presenti nei vari Consigli regionali italiani dove, pensando all’attività legislativa del gruppo leghista nell’Aula della Sardegna, non si denotano interventi rilevanti per i/le giovani sardi/e, salvo la proposta di legge 109 (unificata con la proposta dell’opposizione la n. 16) sul cyberbullismo. Intervento, peraltro, di piccolo cabotaggio vista la previsione di 300.000 all’anno per gli anni 22-24.

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Insomma, se a livello nazionale i vertici della Lega parlano poco di giovani, a livello regionale le cose non vanno decisamente meglio, come conferma il lassismo espresso negli ultimi 3 anni sul tema delle politiche giovanili da parte del gruppo Lega.

Una esperienza di Governo, quella della Lega in Sardegna, che difficilmente potrà ripresentarsi con altrettanta (o maggiore) fortuna alle prossime elezioni regionali del 2024. Una affermazione decisamente incontrovertibile, guardando all’emorragia di consiglieri, come dimostrato dall’uscita delle consigliere Sara Canu (ora al Misto) e Annalisa Mele passata ai Riformatori Sardi, e dal crollo dei sondaggi tra l’elettorato attivo.

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