Elezioni in Sardegna, Soru: “Ci presenteremo anche a Cagliari e Sassari”.
Da Macomer il leader della Rivoluzione Gentile, Renato Soru, ha confermato ieri l’intenzione di non fermarsi al solo appuntamento elettorale del prossimo 25 febbraio ma, bensì, di rilanciare con la partecipazione alle elezioni comunali a Cagliari e Sassari.
“Non torneremo più indietro, non saremo più sotto la politica italiana: dopo le regionali, ci presenteremo anche
alle elezioni di Cagliari e Sassari”, ha dichiarato Renato Soru nel corso dell’incontro “La Sardegna di oggi e di domani”.
Premesse d’obbligo per commentare l’attuale contesto politico, sempre più frammentato, come ricordato dalla spaccatura all’interno degli schieramenti del centro sinistra e del centro destra: “Da una parte abbiamo la Destra, che si richiama nei riferimenti, nelle immagini e anche nei gesti, come abbiamo visto qualche giorno fa – probabilmente riferendosi alla commemorazione di Acca Larentia -, al Movimento sociale italiano e ad Alleanza nazionale. La proposta di Fratelli d’Italia è chiarissima: sappiamo da dove viene e sappiamo dove ci vuole portare”.
Filippiche contro il partito della Presidente che proseguono sul binario delle occupazioni militari: “Orgogliosi e forti, come dice Giorgia Meloni dai cartelloni pubblicitari – prosegue Soru – perché ci vogliono deboli e rassegnati: poche settimane fa, il ministro della Difesa Crosetto è venuto a Cagliari a dire che la Sardegna ha la vocazione naturale a fare il poligono militare. Quindi forti e orgogliosi, ma ci vogliono bersaglio. E così forti e orgogliosi che stanno centralizzando tutto a
Roma: la gestione delle zone economiche speciali, quella dei fondi di coesione e sviluppo o dei parchi naturali come quelli di La Maddalena o dell’Asinara. A Roma scelgono anche il candidato del centrodestra: in futuro cosa potrà decidere questo ipotetico presidente quando andrà a Roma a confrontarsi con Meloni o con un ministro o col governo. Rappresenterà noi o loro che l’hanno messo là?”.
Critiche che si indirizzano, infine, anche al centrosinistra: “C’è una proposta altrettanto inaccettabile: populista, massimalista, giustizialista, antieuropeista, qualche volta terrapiattista, qualche volta con la destra, qualche volta con la sinistra e domani chissà dove, fuori da ogni affidabilità politica , fuori da ogni progetto chiaro. Anche in questo caso, quando sarà il
momento, la presidente 5stelle andrà a Roma a rappresentare la Sardegna o chi l’ha voluta in quel ruolo con la complicità del Partito democratico?”.