Elezioni amministrative, Progressisti: “La Giunta Solinas è incapace di rispettare le leggi”.
Nel prossimo mese di ottobre i sardi saranno chiamati a rinnovare, col proprio voto, i sindaci e i consigli comunali di ben 160 Comuni della Sardegna. Appuntamento elettorale preceduto dalle elezioni suppletive del Senato del 20 settembre, che porteranno nel Nord Sardegna all’elezione del/la sostituto/a di Vittoria Bogo Deledda, eletta le scorse elezioni Politiche nelle fila del M5S e deceduta lo scorso 17 marzo.
Elezioni che avrebbero dovuto essere accorpate all’interno di un’election day, così da far risparmiare alle casse pubbliche oltre 9 milioni di euro e contenere, vista la mobilitazione degli elettori durante le prossime tornate elettorali, il rischio di contagio da Covid-19, come dichiarato in una nota congiunta dai consiglieri del gruppo Progressista in Consiglio regionale: “Esiste una legge regionale, la n.13 del 5 maggio 2020, che ha stabilito che in deroga alle normative vigenti, il turno delle elezioni amministrative 2020 si debba tenere ‘In una domenica compresa tra il 24 ottobre e il 29 novembre 2020’ “. Una legge regionale alla quale si aggiungerebbero le disposizioni nazionali come confermato dal gruppo d’opposizione: “Esiste una legge nazionale, la n.59 del 2020, che convertendo in legge il DL 26/2020 ne ha modificato l’Art.1 lett. B) ‘le elezioni dei consigli comunali previste per il turno annuale ordinario si tengono IN UNA DOMENICA E NEL LUNEDÌ SUCCESSIVO tra il 15 settembre e il 15 dicembre 2020’. Coerentemente con questa disposizione a livello statale sono già state scelte le data del 20 e del 21 settembre per la celebrazione del turno elettorale”.
Una frammentazione degli appuntamenti elettorali aspramente criticata dai Progressisti: “La Giunta regionale, dato il totale disinteresse per il risparmio del denaro pubblico e il contenimento del rischio di contagio, potrebbe applicare la legge regionale e scegliere una domenica compresa tra il 24 ottobre e il 29 novembre 2020, invece di fare un mix arbitrario della norma statale e di quella regionale e convocare i comizi per due giorni, domenica e lunedì come previsto dalla norma dello Stato, all’interno della finestra stabilità dalla legge regionale che invece impone il voto solo domenica. Un minestrone. Un pasticcio. Un errore grave”.
Criticità che nasconderebbe anche un’altra insidia per il gruppo d’opposizione: “Una decisione simile, al netto di una modifica immediata della legge regionale, esporrebbe le imminenti elezioni amministrative al rischio di ricorsi e impugnazioni, contribuendo in questo modo ad aumentare l’instabilità del sistema degli enti locali sardi”.
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