Elezioni 24, Agus: “Al governo della città Truzzu ha subito la maggioranza Solinas”.
Un candidato presidente che al governo della Città di Cagliari ha subito il gioco di potere del Presidente uscente Christian Solinas. Questa, in sintesi, la descrizione del leader della coalizione di centrodestra Paolo Truzzu, condivisa oggi dal capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, nel corso dell’ultima puntata del podcast Sardegnagol.
“In 5 anni – ha dichiarato Agus – non ha trovato la forza di reagire al Presidente della Regione – che ha sistematicamente demolito la Città di Cagliari -, neanche di fronte a provvedimenti gravissimi. Ricordo, per esempio, che l’unico ospedale chiuso in Sardegna durante la pandemia è stato il Marino di Cagliari, proprio nella città dell’attuale candidato alla presidenza della Regione Sardegna. Chiusura che creò problemi enormi a tutti i pazienti ortopedici, con la scomparsa di 50 posti letto mai recuperati né al Brotzu né al Policlinico. Al San Michele sono stati costretti a utilizzare le lettighe della camera mortuaria per poter far sdraiare i pazienti ortopedici che ormai arrivano da tutta la Sardegna. Ecco, quella chiusura è stata fatta senza che il sindaco Truzzu battesse ciglio. Lo stesso si è verificato in occasione della demolizione del Microcitemico, passandolo da un’asl all’altra come fosse un giocattolo e creando problemi gravissimi per i pazienti oncoematologici. I pronto soccorso – prosegue Agus – vivono ancora oggi nel caos e non ricordo un suo intervento contro la maggioranza regionale per comunicare il proprio dissenso”.
Indolenza istituzionale, secondo l’esponente progressista, riscontrabile anche in materia di enti locali e istruzione: “Ricordo che in questa legislatura si è demolita anche la Città Metropolitana di Cagliari. Nata con 17 comuni e tarata per le esigenze di chi vive l’area vasta, la prima azione di questa maggioranza è stata di trasformarla in una provincia di 77 comuni. Sulla scuola – continua – recentemente ho sentito un’assessora comunale gioire del fatto che a Cagliari non ci sarebbe stato il dimensionamento scolastico. Si è creata, invece, un’autonomia scolastica con 1300 bambini (Randaccio, Tuveri, Colombo) tutto questo, anche stavolta, senza che il sindaco dicesse niente. Ci sono realtà in Sardegna dove i sindaci hanno minacciato ricorsi e si sono quasi incatenati di fronte al Provveditorato, mentre a Cagliari Truzzu non ha detto niente”.
Critiche che proseguono anche sulla cosiddetta “partita” del nuovo stadio di Cagliari: “Se oggi possiamo ragionare su questa nuova struttura è solo perché, a voto segreto, è stato approvato un nostro emendamento che ha scorporato il progetto del nuovo stadio dal maxi piano di opere pubbliche caro al Presidente Solinas. Piano che avrebbe bloccato per sempre il nuovo stadio”.
Da qui il giudizio di merito di Agus circa il perimetro di autonomia del candidato presidente: “In 5 anni non ho visto il sindaco fare gli interessi della Città. Da presidente della Regione non credo possa difendere gli interessi della Regione contro un Governo nazionale amico”.
Servaggio e scarso gradimento della popolazione incontrovertibile, quindi, secondo l’esponente dei Progressisti: “La maggioranza dei cittadini di Cagliari ha rilevato un peggioramento della sicurezza e del decoro cittadino con l’amministrazione Truzzu. La città è peggiorata. Non dico si sia passati da Smallville a Gotham ma ci sono quartieri della città dove prima si camminava in serenità a qualunque ora della notte, oggi non più. Per non parlare della pulizia. 5 anni fa c’era il problema di una differenziata che doveva avviarsi mentre ora, a distanza di 5 anni, possiamo parlare di fallimento. La Tari è aumentata ma non la soddisfazione dei cittadini e delle cittadine”.
Sulla genesi dell’attuale coalizione Agus ha poi aggiunto che nel corso della XVI Legislatura “nessuno ha espresso particolare stima per il presidente Solinas ma non ricordo di aver visto il partito di Fratelli d’Italia differenziarsi dalle azioni intraprese della maggioranza. Solo una volta sullo stadio hanno votato contro il presidente Christian Solinas. Sono stati degli yes man, hanno approvato le delibere di giunta , anche quelle più compromettenti, e in consiglio regionale hanno detto sì ad ogni provvedimento”.
Sul tenore comunicativo della campagna elettorale di Paolo Truzzu, rappresentata dal motto “no slogan” il consigliere di minoranza ha poi fatto il punto sul cosiddetto “low profile” della ‘réclame’ politica del candidato del centrodestra: “Sà di avere liste forti composte da rappresentanti che, però, avrebbero voluto un altro presidente. Dal 26 Febbraio, se dovessero vincere, si rivedrà quello che è già successo in questa legislatura perchè non è una candidatura costruita sui programmi ma costruita per prendersi la regione. Lui – prosegue Agus su Truzzu – probabilmente non vuole esporsi, perchè qualunque slogan o contenuto potrebbe far storcere il naso a qualche alleato. E’ chiaro – conclude – che andando in continuità con la gestione di Solinas voti non se ne prendono e parlando di discontinuità, magari, si rischia di perdere il consenso di qualche grande portatore di voti dentro quella coalizione”.
Foto Sardegnagol