Effetto Recovery, Consiglio regionale. Si torna a parlare di politiche giovanili…seppur timidamente.

Le politiche giovanili tornano a essere argomento di dibattito in Consiglio. Ieri, all’interno del nostro contesto isolano, ‘inchiodato’ in termini di politiche giovanili alla legge regionale 11/1999 e dove gli aggiornamenti in materia espressi nel corso della XVI Legislatura si sono limitati alla Proposta di legge 182 e all’avvio (ancora non pervenuto), dell’indagine sulla condizione giovanile in Sardegna, è rispuntata, forse per vezzo, la questione giovanile: un tema mai affrontato con maturità dalla politica regionale.

Un’inversione di tendenza che non può che essere giudicata positivamente – data anche la condivisione dei contenuti da parte delle diverse forze politiche dell’Aula – ma che non ha certo registrato interventi di alta competenza in materia, troppo ancorati ad un approccio ‘universitariocentrico’ e a soluzioni poco calibrate sui giovani fuoriusciti dal circuito formativo e lavorativo, nonché slegate dall’introduzione di un piano educativo non formale all’interno del vetusto sistema Sardegna e per niente attento alla mobilità internazionale dei giovani: vero e proprio paradigma ‘misterioso’ e decisamente fuori dai radar cognitivi dei consiglieri regionali della XVI Legislatura.

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Tra gli interventi degni di nota si è distinto Emanuele Cera (FI), che ha chiesto alla politica di protendere verso “una Sardegna che sia protagonista e che offra ai giovani sardi un futuro dentro l’isola”, seguito da Piero Comandini (PD), per il quale si deve “pensare al Recovery come una grande opportunità per le giovani generazioni sarde” e da Alessandro Solinas (M5S), che ha ribadito “l’assenza di prospettive per i giovani sardi” e che bisogna “costruire con loro una Sardegna migliore”.

Alessandro Solinas, foto Sardegnagol riproduzione riservata
Alessandro Solinas, foto Sardegnagol riproduzione riservata

Problematica, l’emigrazione giovanile, ricordata anche nel discorso di Dario Giagoni, capogruppo della Lega: “Dobbiamo assicurare la maggiore qualità possibile della spesa pubblica, tenendo presente che le risorse potranno rendere concreta la speranza dei sardi di superare lo spopolamento e favorire il ritorno di tanti giovani costretti ad abbandonare la loro terra”. Parere condiviso anche da Laura Caddeo dei Progressisti, secondo cui “la Regione deve osare, dando vita ad un sistema regionale della ricerca. Se si riuscirà ad iniziare questo nuovo percorso la crescita della Regione sarà sempre più solida, rafforzata anche dai tanti ‘cervelli’ costretti nel tempo ad abbandonare la Sardegna” e ricordando una altro grande problema per i giovani sardi, la dispersione scolastica: “Dobbiamo affrontare con decisione le politiche per le nuove generazioni: lotta contro la dispersione scolastica e rafforzamento dell’area della formazione nell’ottica della riduzione complessiva delle disuguaglianze”.

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