Editori e libri ai tempi del Covid-19

Secondo un recente studio dell’Istat lo stop delle librerie e degli eventi letterari, causato dalla pandemia, ha interessato circa 2000 aziende e i circa 10000 addetti impiegati nel comparto “Edizioni di libri”, creando una vera e propria battuta d’arresto per un settore che produce un fatturato di oltre 2,5 miliardi di euro all’anno.

Accanto alla chiusura delle librerie, stabilita per tutto il territorio nazionale dal 12 marzo al 13 aprile, seguita dalla riapertura parziale a seconda delle indicazioni regionali, il divieto ancora in corso di organizzare manifestazioni pubbliche e quindi fiere, eventi e presentazioni letterarie, contestualmente alla chiusura di biblioteche, scuole e università, ha privato il settore di una importante opportunità di promozione dei prodotti editoriali 

LEGGI ANCHE:  5 decessi e quasi 1000 positivi: gli ultimi dati del Covid in Sardegna.

Gli eventi culturali costituiscono per gran parte degli editori un canale di commercializzazione non trascurabile. Oltre la metà degli editori attivi ha infatti partecipato a saloni o festival letterari in Italia e/o all’estero nel 2018 (52,0% in media). Il 41,1% (46,0% fra i grandi) ha organizzato convegni, conferenze, seminari o festival letterari e il 27,8% (35,0% fra i medi editori) o iniziative di educazione alla lettura nelle scuole, nelle biblioteche o nelle librerie. Un quinto dei grandi editori ha partecipato a saloni e festival non letterari (25,4% in totale).

L’emergenza ha confermato, inoltre, che la pubblicazione di e-book è un’attività di appannaggio quasi esclusivo dei grandi editori, che coprono il 91,3% del mercato. 
Differenze significative riguardano anche i contenuti editoriali: la versione digitale è particolarmente diffusa per i libri di avventura e i gialli (82,1%) i testi di informatica (62,9%) e la matematica (61,4%) i libri di attualità politico-sociale ed economica (56,1%).

LEGGI ANCHE:  Teatro Lirico di Cagliari: Hansjörg Albrecht dirige i complessi stabili in Bruckner e Mozart.

Complessivamente l’offerta digitale è particolarmente accentuata per i testi scolastici, i quali rappresentano circa un quarto dei 30 mila titoli con un corrispondente formato e-book (rispetto 12,9% dei libri cartacei).
Il mercato dei libri esclusivamente in formato e-book, cioè senza una corrispettiva versione cartacea, è invece ancora poco sviluppato: solo il 5,6% degli editori di libri ha pubblicato titoli esclusivamente digitali.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *