Edilizia, via libera alla modulistica per il “Salva Casa”. In Sardegna politica ancora ferma, disagi per cittadini e imprese.
È stato approvato in Conferenza Unificata l’accordo tra Governo, Regioni e ANCI per la modulistica edilizia necessaria all’attuazione delle semplificazioni previste dal decreto “Salva Casa”. Un passo avanti importante, che secondo il ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo consentirà di snellire le procedure burocratiche, garantendo a cittadini e imprese tempi più rapidi e maggiore chiarezza nella presentazione delle pratiche edilizie.
“Un traguardo significativo che ridurrà i tempi e le incertezze per utenti e professionisti” – ha dichiarato Zangrillo – “e che si inserisce nel percorso di semplificazione amministrativa previsto dal PNRR”.
Grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, infatti, saranno resi disponibili tracciati dati digitali per facilitare la gestione telematica delle pratiche da parte di Regioni e Comuni. Questo intervento rientra nella strategia di digitalizzazione degli Sportelli Unici per le Attività Produttive (SUAP) e degli Sportelli Unici dell’Edilizia (SUE), con l’obiettivo di raggiungere le 600 procedure semplificate entro il 2026.
Mentre il resto del Paese si prepara ad adottare la nuova modulistica, in Sardegna il quadro è ben diverso: la politica regionale resta immobile, con gravi ripercussioni su cittadini e imprese. A differenza di altre regioni, l’adozione delle semplificazioni procede a rilento, ostacolata da ritardi burocratici e da una macchina amministrativa ancora poco digitalizzata.
Il risultato? Imprese edili e professionisti si trovano bloccati, costretti a navigare tra pratiche farraginose e tempi di attesa estenuanti. La mancanza di un sistema chiaro e aggiornato rischia di frenare investimenti e rallentare i cantieri, con conseguenze dirette anche sull’occupazione.
Nonostante l’impegno del Governo nel promuovere la semplificazione, senza una rapida accelerazione da parte delle istituzioni locali, la Sardegna rischia di restare indietro, aggravando ulteriormente le difficoltà di chi opera nel settore edilizio.