Edilizia residenziale pubblica, parte l’iter per l’aggiornamento della legge 13/1989.
Con il nuovo disegno di legge approvato oggi dalla Giunta regionale, sulle nuove norme in materia di assegnazione e gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica parte il processo di revisione della legge regionale 13 del 1989. Il testo è stato presentato dall’assessore dei Lavori Pubblici, Aldo Salaris, che ha parlato di “risposta concreta ai bisogni dei cittadini sardi, che interviene a distanza di trent’anni su un settore ad elevato impatto sociale per correggere quelle storture che ancora oggi contribuiscono ad alimentare il disagio abitativo”. “Intervenendo a livello normativo – ha proseguito l’esponente della Giunta Solinas – introduciamo criteri di equità e giustizia sociale che una legge obsoleta come quella ancora in vigore non assicurava perché non più rispondente alle esigenze di una società diversa, più moderna e in continua evoluzione”.
La nuova norma, ridisegna le funzioni dei vari soggetti interessati (Regione, Comuni e Azienda regionale per l’edilizia abitativa, Area) e introduce novità in merito alla predisposizione delle graduatorie, alla decadenza dell’assegnazione, alla mobilità, fino alla determinazione del canone.
Tra gli obiettivi del nuovo disegno di legge, la riduzione del disagio abitativo dei nuclei familiari svantaggiati che non sono in grado di accedere alla locazione di alloggi nel libero mercato, la necessità di introdurre regole più stringenti sulla valutazione dei requisiti e delle condizioni sociali delle famiglie, oltre che di permanenza negli alloggi per evitare situazioni di privilegio; prevenire possibili abusi e speculazioni (ad esempio sublocazioni, morosità, decadenza, sottoutilizzo, mancata occupazione); assumere come parametro di valutazione della situazione socio-economica l’indicatore della situazione economica equivalente, ISEE; assicurare garanzie per l’utenza (partecipazione, gestione comune dei beni, mobilità).
In particolare, tra le innovazioni più rilevanti, viene introdotto il limite economico per l’accesso e per il mantenimento dei requisiti e vengono inseriti i piani speciali di edilizia residenziale pubblica a favore di anziani e portatori di handicap; prevista la programmazione di nuovi interventi di edilizia residenziale pubblica; la previsione di un potere sostitutivo con la nomina di un commissario ad acta da parte dell’amministrazione regionale nei confronti dell’Ente gestore; la previsione per un Comune che non disponga di alloggi da assegnare, della possibilità di fruire di alloggi ricompresi nello stesso ambito ottimale d’utenza; il trasferimento facoltativo degli alloggi dai Comuni all’AREA da effettuarsi tramite apposita convenzione con l’Assessorato dei Lavori Pubblici.