Edilizia popolare, adeguati i limiti di reddito per le assegnazioni.

Si amplia la platea dei beneficiari per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica. La Giunta Regionale ha infatti stabilito un incremento del limite massimo di reddito richiesto per accedere alle graduatorie. Si tratta di una misura attesa e in linea con l’incremento Istat del costo della vita per le famiglie di operai e impiegati (FOI) che ora consente a una fascia di popolazione più ampia di usufruire del beneficio: il limite di reddito passa da 14.162 euro a 14.573 euro (incremento di 411 euro). La Giunta, sulla base del dato Istat, ha aggiornato anche le classi di reddito procapite per l’attribuzione dei punteggi alle domande di assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale prevedendo che anche le classi reddituali, fissate a suo tempo in 1.540 euro (attributiva di punti 2) e in 2.568 euro (attributiva di punti 1), vengano aggiornate nella misura del 2,9%. Il reddito cha attribuisce 2 punti passa quindi da 1.540 euro a 1.585 euro mentre il reddito che attribuisce 1 punto passa da 2.568 euro a 2.642 euro.

LEGGI ANCHE:  Ictus: colpisce 12 milioni di persone al mondo.

Nel corso della Legislatura, presso l’Assessorato dei Lavori Pubblici, è stato avviato il tavolo tecnico per la modifica della legge regionale che disciplina le assegnazioni e la gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, la legge regionale 13 del 1989, in vigore a distanza di oltre 30 anni dalla sua emanazione. L’iter di revisione – ispirandosi a criteri di equità sociale, chiarezza normativa e semplificazione amministrativa – dovrà ridisegnare le funzioni dei vari soggetti interessati (Regione, Comuni e Azienda regionale per l’edilizia abitativa, Area) e migliorare i diversi procedimenti che vanno dalla predisposizione delle graduatorie alla decadenza dell’assegnazione, alla mobilità, fino alla determinazione del canone.