ECR: “Trasparenza sul finanziamento della Conferenza sul futuro dell’Europa”.
L’anno scorso il Parlamento europeo aveva indetto una call per il finanziamento di attività legate alla Conferenza sul futuro dell’Europa, i cui esiti sono stati resi noti negli ultimi mesi. Campagne ideate per promuovere la comunicazione sulla conferenza, nonché il coinvolgimento dei giovani e della società civile.
Un impegno finanziario di circa 8,8 milioni di euro, per il quale, hanno ricordato i deputati del gruppo ECR*, il Parlamento europeo si è impegnato a rispettare “la piena trasparenza”. Ma, si legge nel testo dell’interrogazione indirizzata alla Commissione europea “le istituzioni dell’UE utilizzano bilanci separati per finanziare la conferenza e sul sito web ufficiale della conferenza non sono disponibili informazioni relative al finanziamento o alle sovvenzioni concesse in relazione alla conferenza”.
Considerando che la trasparenza e l’apertura delle procedure decisionali sono valori fondanti dell’UE ed essenziali per un sistema di Stato di diritto, gli esponenti del gruppo Conservatori e Riformisti europei hanno chiesto alla Commissione di rendere conto del bilancio previsto per la conferenza, la ripartizione della spesa per ciascun tipo di attività finanziata e l’elenco di tutti gli inviti a presentare proposte e gare d’appalto e di tutte le sovvenzioni concesse in relazione alla conferenza.
Ieri la vicepresidente Dubravka Šuica, particolarmente attiva durante i lavori della Conferenza sul futuro dell’Europa, ha risposto a nome della Commissione europea, ricordando che “sulla base della Dichiarazione congiunta, firmata il 10 marzo 2021, la Conferenza sul futuro dell’Europa è un’impresa comune del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione” e che “i firmatari della Dichiarazione Congiunta si sono impegnati a dedicare appropriate risorse, contribuendo secondo i budget esistenti, non essendoci un unico bilancio previsto per la Conferenza”.
“Inoltre – ha proseguito la Šuica – gli Stati membri sono incoraggiati a finanziare eventi nazionali, mentre altre istituzioni, quali il Comitato economico e sociale europeo e il Comitato europeo delle Regioni”, puntualizzando, inoltre, l’apporto della Commissione “attraverso diversi filoni di lavoro, tra cui la comunicazione, il sostegno ai panel dei cittadini europei e la messa a punto e la manutenzione della Piattaforma multilingue della Conferenza sul futuro dell’Europa”.
Un investimento non particolarmente rilevante quello della Commissione, nonostante l’iniziativa sia stata considerata di sistema per la creazione della nuova Europa da parte dei cittadini europei: “Nell’ambito del suo contributo alla Conferenza – ha spiegato l’esponente della Commissione von der Leyen – la Commissione non ha lanciato inviti a presentare proposte. La Commissione, inoltre, non offre sovvenzioni nel contesto del Conferenza”.
Un intervento, quello della vicepresidente della Commissione europea, che non può che far nascere più di un dubbio sul senso stesso della Conferenza e sulla sua capacità di arrivare ai cittadini europei. Lanciata lo scorso mese di marzo come una iniziativa epocale per il coinvolgimento dei cittadini, perché non è stato destinato un budget adeguato per questo progetto da parte della Commissione europea? Perché, riflettendo ancora su un’altra istituzione europea, la recente call bandita dal Parlamento europeo per la promozione della Conferenza a livello europeo, presenta un budget a dir poco irrilevante alla luce della vastità della popolazione europea potenzialmente interessata a dare il proprio contributo?
Che ci sia un interesse – o una non ancora palesata incapacità da parte dell’UE – per fare della Conferenza sul futuro dell’Europa l’ennesimo momento di happy ending e di coinvolgimento di facciata finanziato dalle istituzioni europee? I dati della reach indicati sulla piattaforma multilingue, non possono che protendere verso questa conclusione.
*Charlie Weimers (ECR), Jessica Stegrud (ECR), Laura Huhtasaari (ID), Peter Kofod (ID), Michiel Hoogeveen (ECR), Rob Rooken (ECR), Robert Roos (ECR), Eugen Jurzyca (ECR), Valdemar Tomaševski (ECR), Zdzisław Krasnodębski (ECR), Mazaly Aguilar (ECR), Margarita de la Pisa Carrión (ECR), Hermann Tertsch (ECR), Jorge Buxadé Villalba (ECR), Bert-Jan Ruissen (ECR), Elżbieta Kruk (ECR), Jacek Saryusz-Wolski (ECR), Angel Dzhambazki (ECR), Andrey Slabakov (ECR), Geert Bourgeois (ECR), Assita Kanko (ECR) e Johan Van Overtveldt (ECR).
foto Eric Vidal Parlamento Europeo EP 2021.