Ecco ‘Maia’, l’IA che ci rende invisibili e tutela la privacy sul web.

Un progetto che potrebbe salvaguardare la privacy online. Questa, in poche parole, la finalità di Maia, My Artificial Intelligence Assistant, realizzata da Daniele Marinelli, imprenditore dell’hi-tech. 

Algoritmi sempre più sofisticati spingono l’utente a spendere una quantità di tempo sempre maggiore su piattaforme social e nel tempo che passano online lasciano inconsapevolmente una quantità enormi di dati sui loro gusti e preferenze che sono poi utilizzati in vari modi, dal più semplice – ovvero quello di individuare un prodotto o servizi da proporre all’utente da parte di varie aziende (che ovviamente pagano per questo) – a situazioni meno etiche in cui si assiste inconsapevolmente ad attività di vera e propria manipolazione per indurre gli utenti a un certo prodotto, servizio o in alcuni casi come abbiamo visto in passato anche nelle scelte politiche e ideologiche.

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Da qui l’esigenza di provare a invertire questa tendenza, con la creazione di un ecosistema dove i dati generati dagli utenti restano nella sfera privata dell’utente e possono essere convertiti in benefici per i navigatori.

“I social – spiega l’ideatore di Maia – percepiscono in base alle tue interazioni che tu sei un utente potenzialmente sensibile alle scarpe da ginnastica (è solo un esempio) e condividono questa informazione tra diverse piattaforme inclusi marketplace, che da quel momento iniziano a metterti in evidenza scarpe da ginnastica fino a indurti all’acquisto. Il valore di questa informazione è quindi condiviso tra chi vende le scarpe e la piattaforma che ha generato, elaborato e condiviso con terze parti questa informazione. Nel mio ecosistema ideale – prosegue – l’utente che esprime consapevolmente un interesse per le scarpe non vedrà mai condivisa verso l’esterno questa informazione, sarà piuttosto all’interno dello stesso ecosistema che potrà eventualmente muoversi in un ambiente protetto dove scegliere il prodotto, consigliato magari da una intelligenza artificiale e che potrà essere pagato con soluzioni di pagamento veloci, sicure ed economiche”. 

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“Maia – spiega ancora Marinelli – nasce prevalentemente per farci risparmiare tempo nelle nostre attività online e nasce per essere l’intermediario che si interpone tra noi e il web impedendo di essere profilati e sfruttati. Maia interloquisce con noi grazie a un modello Llm addestrato da linguisti in italiano, inglese e francese e questo consente a Maia di cogliere e sfruttare quelle sfumature di linguaggio che lingue articolate come l’italiano hanno per natura e che non possono essere sfruttate e comprese al 100% da modelli che si basano sull’inglese tradotto. Maia è in continua evoluzione e nei nostri sogni presto sarà un compagno di banco che ci conoscerà bene al punto da sapere quale ristorante consigliare per una cena di lavoro o galante in base ai gusti culinari dei partecipanti o che saprà consigliarci l’auto ideale sapendo che lavoro facciamo e come è composto il nostro nucleo familiare e quali luoghi ci piace visitare; tutto questo però sarà confidenziale tra il singolo utente e Maia (esattamente come nel rapporto con un amico) e non sarà appannaggio dell’intero web come normalmente accade”.

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foto Gerd Altmann from Pixabay.com