Due studentesse cattoliche uccise da un poliziotto.

Due studentesse, tra cui una bambina di 9 anni, sono state uccise e altre cinque ferite da un poliziotto che ha aperto il fuoco contro una scuola cattolica missionaria in Pakistan. Alam Khan, agente di polizia inviato a febbraio alla Sangota Public School per garantirne la sicurezza, è stato indicato quale artefice della strage.

“La dichiarazione iniziale – ha raccontato ai media locali l’arcivescovo di Islamabad-Rawalpindi, Joseph Arshad – è stata che l’agente ‘era malato di mente’ e sospeso due volte per condotta violenta”.

“Ci sentiamo minacciati e insicuri di fronte al crescente terrorismo nel Paese, in preda a tumulti economici e politici”, ha affermato James Rehmat direttore esecutivo della scuola Sangota.

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La scuola cattolica è rinomata per impartire un’istruzione di qualità nella regione di Malakand, nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa, dove migliaia di persone sono state uccise durante la Guerra al Terrore condotta dagli Stati Uniti con il sostegno dell’esercito del Pakistan contro i Talebani nel vicino Afghanistan. Irritati dalla cooperazione del Pakistan con gli Stati Uniti, i talebani pakistani, noti anche come Tehreek-e-Taliban Pakistan, o TTP, sono stati ufficialmente istituiti nel 2007, quando diversi gruppi fuorilegge hanno deciso di lavorare insieme contro il Pakistan. Il TTP ha legami storici con i talebani in Afghanistan.

Nel 2008, furono proprio i talebani a bombardare la Sangota Public School per aver fornito un’istruzione inglese alle ragazze, accusando le suore di convertire giovani ragazze musulmane al cristianesimo. La scuola è stata riaperta nel 2012 dopo che l’esercito pakistano ha ricostruito l’istituto, situato su una collina.

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