Dopo l’Ue anche la Russia blocca gli organi di informazione. Colpite 81 emittenti europee.
A distanza di oltre 24 mesi dal bando dei canali Sputnik, Russia Today e del quotidiano Rossiyskaya Gazeta da parte delle critiche e democratiche istituzioni europee, oggi il Kremlino ha deciso di rispondere bloccando in patria l’accesso a 81 media Ue. Tra le emittenti colpite dal provvedimento anche la Rai e La7.
Francia e Germania, come facilmente intuibile, sono state le nazioni più colpite dal bando delle emittenti da parte della Federazione Russa. Azione simmetrica e proporzionata come ricordato oggi dal Ministero degli Affari Esteri russo che ha confermato la revoca del provvedimento solo dopo la rimozione delle restrizioni ai media e giornalisti russi in Ue.
Una decisione commentata in serata dalla Farnesina:”Esprimiamo rammarico per la misura ingiustificata adottata nei confronti di queste emittenti e testate giornalistiche italiane, che hanno sempre fornito un’informazione oggettiva e imparziale sul conflitto in Ucraina. Questi media hanno seguito criteri di informazione oggettiva”.
Il punto, però, sta proprio nell’opportunità di evitare la censura di qualsiasi organo di informazione e di imporre o meno ai cittadini e alle cittadine europei/e la scelta delle fonti informative. Azione ampiamente messa in opera dall’Ue due anni fa con il bando dei canali e delle testate russe.
Ma, come rilevato anche in questo attacco alla Federazione Russa, è improbabile aspettarsi valutazioni oggettive, dalle parti dell’Ue. Italia compresa…
foto Kremlin.ru