Dopo il flop delle ‘Academy’ arrivano 8 milioni per la formazione in azienda.

Dopo il ‘flop’ delle “Academy”, lanciate in pompa magna dall’ex assessora al Lavoro, Alessandra Zedda, lo scorso febbraio 2022, per la formazione in azienda arrivano dall’ultima variazione di bilancio 8 milioni e mezzo. Risorse, ricordano oggi dalla Giunta Solinas, destinate alle varie categorie produttive “per ripensare il mondo della formazione professionale”. Attività, ad oggi, esclusivo appannaggio di sindacati e agenzie di formazione. Circostanza (ci sarebbe da chiedersi se qualcuno/a abbia mai pensato ad una valutazione di impatto) che non dovrebbe sorprendere circa il livello della formazione professionale nell’Isola a fronte dei tanti milioni di euro elargiti copiosamente negli ultimi lustri.

Una iniziativa, probabilmente, nata dall’esigenza di mettere una bella pietra sopra al tentativo delle Academy dello scorso 2022 che, a detta della stessa assessora al Lavoro, Ada Lai “non ha avuto successo” a causa della mancanza di “risposta da parte delle aziende”.

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O forse si è in presenza di un tentativo alimentato dalla necessità di impressionare il mondo delle imprese, dopo anni di inerzia e quando mancano meno di due mesi all’appuntamento elettorale del 25 febbraio: “Mettiamo in atto una vera e propria rivoluzione nel sistema della formazione professionale mediante l’istituzione delle Accademie – ha dichiarato il Presidente della Regione, Christian Solinas -. La formazione professionale è uno strumento mirato allo sviluppo di capacità professionali dedicate, che in questo modo saranno sempre più calate sui territori in cui il personale formato andrà ad inserirsi, rispondendo meglio alle esigenze delle comunità”.

Un tentativo decisamente tardivo Presidente. Ma, si sà, i tempi della politica non sono certo quelli delle categorie produttive come neanche la qualità del risultato e della produzione legislativa “ammirata” nel corso della XVI Legislatura.

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Dubbi, ancora, arrivano dall’efficacia del provvedimento che dovrebbe rivolgersi esclusivamente “al personale interno”, ai “disoccupati” e “lavoratori” interessati a formarsi o aggiornarsi nel campo dell’agroalimentare. Insomma, l’ennesimo intervento parziale e non di sistema. Un risultato decisamente prevedibile visto la caratura dell’attuale Esecutivo e maggioranza.

Ma per l’ex dirigente comunale “esperta di business”, l’assessora Ada Lai le ‘Accademie’ di formazione specifica rappresentano “una vera rivoluzione culturale della Formazione, perché rispondendo alle esigenze economiche dei territori e delle comunità, forniscono un supporto alle imprese nella valorizzazione dei propri livelli produttivi e qualitativi, e creano opportunità di lavoro sicuro. Un circuito virtuoso, foriero di benessere e che costituirà quindi uno strumento fondamentale per evitare lo spopolamento dei territori”.

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Ai posteri l’ardua sentenza. Già da ora, però, è facile prevedere requisiti e cavilli capaci di rendere poco accessibile e appetibile la partecipazione delle imprese sarde.