Dopo il diploma 6 giovani su 10 vanno via dall’Italia.

Nulla di nuovo nel “Bel Paese”. Le nuove leve – come suggerito da una ricerca condotta da Skuola.net, in collaborazione con Elis, su circa 3200 alunni delle scuole superiori – sognano un futuro oltre confine. Un esterofilia tra i giovani italiani decisamente motivata leggendo un paradigma legislativo assolutamente escludente verso la “migliore gioventù” italiana.

Secondo la ricerca, in particolare, solo il 39% degli intervistati, infatti, al momento esclude, dopo la Maturità, di andare all’estero per studiare o lavorare. Per il 61%, invece, andare via dall’Italia rappresenta sempre più una tappa obbligata.

Il 43% dei ”nuovi esuli italiani” farebbe un percorso unico, formandosi all’estero per poi cercare un’occupazione stabile nel Paese d’accoglienza. Insomma, un one way ticket che non può che far sorridere le ridicole azioni contro lo spopolamento promosse da alcune Giunte regionali – prima fra tutte quella “capitanata” dal Presidente Christian Solinas -.

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Solamente il 16%, di converso, sarebbe disposto a studiare all’estero e tornare in Italia. La maggior parte dei giovani intervistati – ma il campione risulta essere decisamente rappresentativo della popolazione under18 italiana -, quindi, non vede un possibile ritorno in patria.

“Il nostro Paese è nel pieno di un processo di trasformazione digitale ed ecologica che genera un aumento proporzionale delle opportunità di lavoro, ma si confronta con un vuoto informativo che genera disorientamento nei giovani e accresce la prospettiva di un lavoro all’estero”, ha dichiarato il responsabile area formazione di Elis, Gianluca Sabatini.

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