Dl Amministrazione: i (pochi) provvedimenti per i giovani italiani.

Fino al 31 dicembre 2026, secondo quanto previsto dal Dl Amministrazione, determinate pubbliche amministrazioni potranno assumere, nel limite del 10 per cento delle loro facoltà assunzionali, giovani laureati con contratto di apprendistato o, attraverso apposite convenzioni, studenti di età inferiore a 24 anni con contratto di formazione e lavoro, da inquadrare nell’area funzionari. Al termine dei suddetti contratti, il rapporto di lavoro si potrà trasformare a tempo indeterminato, a condizione della sussistenza dei requisiti per l’accesso al pubblico impiego e della valutazione positiva del servizio prestato.

In materia di accesso al pubblico impiego, di procedure concorsuali e di riserva di posti per determinate categorie il provvedimento, ancora in esame, prevede in favore degli operatori volontari che hanno concluso senza demerito il servizio civile universale, una riserva di posti pari al 15 per cento nelle assunzioni di personale non dirigenziale presso le Pubbliche amministrazioni, nonché presso le aziende speciali e le istituzioni strumentali all’attività degli enti locali.

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In tema di personale assunto a tempo determinato, come sempre in barba al principio della opportunità, si dispone che le regioni, le province, i comuni e le città metropolitane possono procedere, fino al 31 dicembre 2026 alla stabilizzazione del personale con almeno 36 mesi di servizio anche non continuativi negli ultimi 8 anni presso l’amministrazione.

Individuate, infine, le categorie che avranno priorità per l’accesso ai benefici del Fondo di garanzia per la prima casa giovani, con una proroga per le domande presentate, che passa dal 30 giugno al 30 settembre 2023. Giovani coppie o nuclei familiari monogenitoriali con figli minori o Giovani sotto i 36 anni con ISEE non superiore a 30 mila euro.

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