Distruzione dei monumenti sulla vittoria contro il fascismo, NI: “Disprezzo per la storia”.

In seguito allo scioglimento dell’URSS, i monumenti elevati per celebrare la vittoria sul fascismo sono stati vandalizzati o distrutti in diversi Stati membri dell’UE. Un vero e proprio processo di rimozione storica accelerato dall’attuale crisi geopolitica in Ucraina secondo gli eurodeputati del gruppo dei Non Iscritti, Kostas Papadakis e Lefteris Nikolaou-Alavano.

Campagna, anticomunista e antisovietica, secondo i due deputati europei anche dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyne che, in una recente dichiarazione resa in occasione della “giornata della commemorazione delle vittime dei regimi totalitari”, ignorando i fatti storici ha cercato di equiparare gli orrori del fascismo a quelli compiuti dal socialismo, identificando ingiustificatamente la Russia capitalista di oggi con l’Unione Sovietica.

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“Le autorità della capitale lettone Riga – scrivono i due eurodeputati – hanno ordinato la demolizione del più grande monumento antifascista negli stati baltici, rendendo necessaria una grande presenza di polizia, nonostante le proteste dei veterani della seconda guerra mondiale e delle loro famiglie. Qual è l’opinione della Commissione sul fatto che i principali monumenti di eventi storici moderni relativi alla lotta popolare, che simboleggiano la solidarietà internazionale, l’amicizia e la pace, vengano distrutti o vandalizzati dalle autorità degli Stati membri dell’UE?”.

Per la commissaria europea Mariya Gabriel, incaricatasi della risposta all’interrogazione parlamentare, la Commissione attribuisce la massima importanza alla salvaguardia di tutte le forme di patrimonio culturale, ricordando, tuttavia, che “l’UE non ha una competenza specifica in questo campo” e che la salvaguardia, la conservazione e la promozione di tutte le forme di patrimonio culturale sono principalmente di competenza nazionale”. Insomma il solito leit motiv del limite di competenza dell’azione della Commissione.

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“La decisione di rimuovere il “Monumento ai liberatori della Lettonia sovietica e di Riga dagli invasori fascisti tedeschi” (noto anche come Monumento alla Vittoria), a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina nel 2022, appartiene esclusivamente alle istituzioni locali”.

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